08 Gen, 2011
Tagliani, il tempo delle scelte
Inserito da: PpF In: Bilancio comunale|Politica|Sociale




di Valentino Tavolazzi
Per Tagliani è giunto il tempo delle scelte, quelle vere. Il taglio delle entrate statali impone per il 2011 la ristrutturazione della spesa e nuove politiche nei prossimi anni. Frignare contro il governo può servire ad attenuare le responsabilità di scelte sbagliate o il ritardo nel mettere mano ai conti, ma non risolve i problemi della città. Il sindaco deve fare ciò che finora ha rinviato. Per primo ridurre il debito. Il suo costo è insostenibile (18 milioni previsti nel 2010) e sottrae risorse a servizi fondamentali. Nel gennaio 2010 il debito era 152 milioni, dopo aver estinto e ridotto mutui per 42 milioni tra il 2004 e il 2006 con la vendita di Agea. Nel 1999 il debito era di 122 milioni. Si vendano dunque le azioni Hera e gli immobili inutilizzati o senza rendita (Palazzo Costabili, per esempio, è sempre in concessione gratuita all’Università per 99 anni?).
Purtroppo la quotazione di Hera è calata da quando in consiglio ne chiedemmo l’alienazione un anno fa. Tuttavia riteniamo che non esistano alternative. Occorre, a nostro parere, procedere anche alla vendita di quote di minoranza delle società del Comune.
Poi c’è il derivato Dexia, che nel 2010 è costato ai cittadini 1,1 milioni di euro e, secondo le previsioni del Comune, ne costerà 730 mila nel 2011. Tali uscite non sono compensate dal minor esborso di interessi dei mutui a tasso variabile, oggi molto basso, poiché tale effetto positivo prescinde dal derivato. Tagliani deve, secondo noi, rinegoziare o estinguere quel derivato, una vera e propria ferita per i bilanci dei prossimi anni. Così come vanno riscritti i contratti di servizio Hera e, per quelli in scadenza entro il 2014, predisposti scenari alternativi. In particolare è insostenibile il contratto di pubblica illuminazione da 5,7 milioni, più 800 mila euro di manutenzione, quando nel 2000 il Comune spendeva 1,4 milioni.
Per non tagliare i servizi essenziali, Tagliani deve azzerare le consulenze, non rinnovare i contratti a termine, bloccare il turnover, ridurre lo stipendio ai dirigenti, agendo sulla retribuzione di posizione e di risultato, tagliare spese e servizi non prioritari, eliminare sprechi, rivedere acquisti ed appalti assegnati con una sola offerta o peggio prorogati, tagliare spese assicurative, di gestione calore (temperature alte negli uffici e termosifoni accesi di notte), di energia elettrica e telefoniche.
Anche le spese per attività culturali e di intrattenimento dovranno subire tagli consistenti, con la sola eccezione, per noi, di quelle che garantiscono un ritorno turistico/economico/occupazionale per la città. Tagliani dovrà aumentare i prezzi degli spettacoli (Teatro, Ferrara Musica…), per evitare che la differenza tra costi e ricavi (il biglietto non copre il costo) venga pagata dalla collettività, sottraendo risorse al sostegno alle famiglie ed all’occupazione, le vere priorità dei prossimi bilanci. Anche le rette scolastiche vanno aumentate per i ceti più abbienti (per esempio oltre i 60 mila euro di reddito familiare), avvicinandole al costo oggi sostenuto dal Comune e coperto solo in minima parte da chi fruisce del servizio. Ovviamente il contrario va fatto per le famiglie bisognose.
Infine Cona. Il nuovo ospedale non aprirà nel 2011, né nel 2012. Tagliani si metta il cuore in pace e riveda il progetto sanitario per la città. Il Sant’Anna non può cadere a pezzi aspettando Cona, né l’Università ha i fondi per trasferirsi in toto. E non si può privare la città, sempre più anziana, di pronto soccorso ed assistenza ospedaliera.
Saranno anni duri ed impegnativi quelli che separano il sindaco dalla fine del suo mandato, ma se dimostrerà coraggio, potrà contare sulla nostra costruttiva opposizione. L’alternativa è il dissesto.
Valentino Tavolazzi, consigliere comunale Progetto per Ferrara/Movimento 5 Stelle