



di Valentino Tavolazzi
Intervento pubblicato su Estense.com
Sono sconcertanti le dichiarazioni del sindaco, riguardo al fatto politico più importante di questo primo scorcio di legislatura: l’accordo tra maggioranza ed opposizione sul “NO” al trasferimento del laboratorio di Ponte. Egli ha dichiarato infatti alla stampa: “vedremo ora cosa ci risponderanno” riferendosi alle reazioni di Hera, quando lui stesso dovrà chiedere all’azienda di bloccare il trasferimento. Ed ha aggiunto “come mai rispetto a una vicenda nota da tre anni solo ora, quando ormai metà del laboratorio è stato smantellato, si chiede di incontrare Hera; è un simpatico modo di fare politica”.
Sembra quasi che Tagliani sia più contrariato dal rimescolarsi delle carte scaturito dall’iniziativa politica di PpF, Iaf, Pdci-Prc, Lega, Pdl (senza la quale non ci sarebbe stato il consiglio straordinario, né il documento unitario), che felice dell’opportunità, quasi inedita a Ferrara, di poter contare come sindaco sul sostegno compatto di tutti i gruppi consiliari, nell’azione di contrasto dello strapotere di Hera.
E’ vero che Hera tenta da tre anni di chiudere il laboratorio di Ferrara, ma è altrettanto vero che contro tale disegno si sono espressi più volte il consiglio comunale, l’ex giunta, l’ex sindaco ed il consiglio provinciale, oltre a Cgil, comitati, associazioni, cittadini. E’ una vicenda, questa del laboratorio, che ne ricorda altre simili ugualmente sciagurate, come Turbogas ed Inceneritore.
Dov’era Tagliani allora? Conosceva certamente il disegno di Hera, eppure in campagna elettorale ha dato semaforo verde! Ora è disposto a rivedere le sue posizioni, alla luce della compatta posizione assunta da tutti i gruppi?
Sono evidenti le ragioni per le quali Hera ha atteso la nuova amministrazione ed il mese di agosto, per attuare il disegno di chiusura del laboratorio a danno di Ferrara e a favore di Ravenna, Forlì e Bologna. Perché i rappresentanti del Comune nell’assemblea dei soci e nel consiglio di amministrazione di Hera (amministratore delegato Maurizio Chiarini e consigliere Mauro Cavallini) non si sono opposti? C’era un accordo Hera-Tagliani?
La notizia dello smantellamento, in piena canicola ferragostana del presidio ferrarese, è emersa alla ribalta della cronaca politica solo dopo che PpF l’ha appresa, l’ha diffusa ai giornali ed insieme agli altri gruppi di opposizione ha richiesto un consiglio straordinario!
Ed è grazie a tutto ciò ed al buon senso della maggioranza, che ora Tagliani ha più forza nel chiedere ad Hera di bloccare lo smantellamento e di ricostituire tutte le funzioni preesistenti, fino alla conclusione di un approfondimento e della rinegoziazione dei rapporti tra azienda e Comune.
Per questo egli avrebbe dovuto applaudire all’accordo invece di commentarlo con sarcastica sufficienza!
L’unità di tutte le forze politiche, in questa vicenda, dimostra la maturata consapevolezza che Hera, quando ha incorporato Agea, non ha fatto altrettanto con il consiglio comunale di Ferrara.
Ed inoltre che, quando l’opposizione c’è davvero ed agisce nell’interesse della città, anche la maggioranza governa meglio.
Speriamo che il sindaco Tagliani lo capisca in fretta!
Valentino Tavolazzi
Progetto per Ferrara