



L’incontro con il sindaco Tagliani è stato deludente, più di quanto ci aspettavamo. Dopo l’esposizione dei disagi che comporterà la chiusura del Sant’Anna e del pronto soccorso, per una parte dei residenti in città, cui ha fatto seguito l’illustrazione della nostra proposta alternativa (Piano B), il sindaco ha replicato accusando Ppf/M5S di demagogia, di irresponsabilità, di parlare esclusivamente alla pancia dei cittadini, per un tornaconto politico. Ci sentiamo offesi da tali espressioni, non rispettose dei partecipanti al referendum autogestito, della forza politica che lo ha organizzato, nonché di chi la rappresenta nelle istituzioni.
La posizione che avremmo preferito oggi, al posto della sterile contrapposizione politica, l’abbiamo espressa durante l’incontro: la normale reazione di un sindaco che ringrazia chi ha consentito ai cittadini di esprimersi, che ascolta le argomentazioni e le proposte avanzate, che si riserva di valutare come e quanto tenerne conto. Un sindaco, insomma, che rappresenta tutti i cittadini, non solo chi lo ha votato (poco più di un terzo degli aventi diritto), e che non é disposto ad aggiungere altri danni, a quelli già prodotti dalla sciagurata vicenda di Cona. Purtroppo dobbiamo rassegnarci: Tagliani non è, e forse non sarà mai, quel sindaco!
Si può non condividere le proposte dell’opposizione o di una parte di essa. Tuttavia il sindaco non è mai legittimato a sottrarsi al confronto di merito, utilizzando accuse infondate e tese a ledere la credibilità politica dell’interlocutore. Solo gli elettori sono legittimati a giudicare la buona o mala fede nell’azione di una forza di maggioranza o di opposizione. Giudizio che poi si esplicita nella scelta di voto.
E’ un fatto che una parte consistente della popolazione desidera mantenere in città l’ospedale ed il pronto soccorso, esattamente come il Pd ha garantito a Modena ed in tutti gli altri capoluoghi emiliani. Non tenerne conto, non ascoltare, non essere disposti a rivedere i piani, significa, per chi lo fa, compiere un’azione suicida sul piano elettorale, ma soprattutto creare danni ai cittadini già gravati, e per troppi anni, dall’assenza di un ospedale moderno.
La nostra battaglia dunque proseguirà con forza e determinazione nelle istituzioni e tra i cittadini, poiché sentiamo la responsabilità del mandato ricevuto dagli elettori nel 2009 e, riguardo alla chiusura del Sant’Anna, anche dai partecipanti al referendum da noi promosso.
Valentino Tavolazzi
Consigliere comunale Progetto per Ferrara
Movimento 5 Stelle