



Successo di pubblico e di attenzione per la tavola rotonda “L’acqua del sindaco”, organizzata mercoledì sera nella sala San Francesco dal Comitato locale acqua pubblica.
Progetto per Ferrara, rappresentato da Valentino Tavolazzi, ha esposto le proprie posizioni in merito al laboratorio analisi di Pontelagoscuro, alla rilevanza economica del servizio integrato dell’acqua ed all’ipotesi di scorporo del medesimo, affidandolo ad una azienda di diritto pubblico.
Riguardo al laboratorio Tavolazzi ha spiegato che lo scorporo di quell’attività, fondamentale per garantire la qualità dell’acqua, non comporta particolari difficoltà organizzative né finanziarie.
Non ha senso spostare lo strumento di controllo dall’impianto di potabilizzazione, a meno che Hera non abbia obiettivi di carattere economico (abbattimento dei costi di gestione).
Ma in tal caso la multiutility dovrebbe spiegare come impiega ogni anno gli utili realizzati con la gestione dell’acqua (margine lordo operativo 2008 pari a 130 milioni di euro, 28,4% sui ricavi), che insieme a quelli realizzati con la gestione dei rifiuti (186 milioni, 29,5%) costituiscono oltre la metà del MOL totale della holding, mentre gas ed energia realizzano margini lordi rispettivamente pari a 11,3% e 3,3%.
Se i profitti nella gestione dell’acqua sono alti è evidente che le tariffe sono eccessive. Hera inoltre dovrebbe spiegare perché a fronte di 130 milioni di margine lordo, investe mediamente solo 10 milioni l’anno nelle reti e negli impianti. Oltretutto in presenza di due gravi problemi nella rete acquedottistica ferrarese: tubi in cemento amianto e perdite di acqua potabilizzata pari al 30% di quella immessa in rete (10 milioni di metri cubi su 30 immessi). Essi richiederebbero investimenti più massicci, peraltro sostenibili dagli alti profitti realizzati.
Riguardo alla valenza economica del ciclo dell’acqua, Tavolazzi ha dichiarato che anche in assenza di norme nazionali (la finanziaria 2002 aveva stabilito che un apposito regolamento, mai uscito, avrebbe definito quali servizi siano industriali, quindi a valenza economica, e quali no), i Comuni possono, nella loro autonomia in materia, stabilire la valenza non economica del servizio pubblico dell’acqua. E Ppf è pronto a farlo subito.
Sullo scorporo infine Tavolazzi ha spiegato la difficoltà a realizzarlo, a causa dei numerosi balzelli, vincoli e clausole capestro a favore di Hera (concessione del servizio fino al 2004, affitto di ramo di azienda, Acosea impianti, fino al 2013), contenuti nei vari passaggi societari (scissioni, scorpori, fusioni, contratti, patti parasociali), realizzati tra il 2003 ed il 2005 dalla giunta di cui Tagliani era vicesindaco con delega alle aziende.
E’ necessario avviare subito un negoziato con Hera, per definire la scissione del servizio idrico integrato, rivedere i contratti di servizio ed il metodo di determinazione delle tariffe. Valentino Tavolazzi ha preso l’impegno di procedere in tal senso immediatamente, se sarà eletto sindaco. In ogni caso opererà in consiglio comunale, insieme al gruppo Ppf, per realizzare tali obiettivi.
Progetto per Ferrara