



Gli eletti. I Verdi scompaiono da Comune e Provincia
C’è chi entra e chi esce nel prossimo consiglio comunale. In base ai voti di lista delle elezioni comunali a Ferrara troviamo partiti che non saranno più rappresentati e altri, anche liste civiche, che invece faranno per la prima volta il loro ingresso in municipio.
Scompaiono dall’assemblea legislativa locale i Verdi, che con il loro 1,03%, pari a 833 voti, non troveranno più rappresentanza in consiglio per i prossimi cinque anni. Entrano invece Progetto per Ferrara, che con il 3,14% (2541 voti) presenteranno Valentino Tavolazzi tra gli scranni comunali, e l’Italia dei Valori (3,31% con 2679 voti), che vede come più votata nelle sue liste Rossella Zadro (85 voti), ex “combattente” del comitato contro l’elettrosmog.
Ricompare in consiglio anche la Lega Nord (al 6,42% con 5205 voti), dopo un’assenza durata un lustro, che accanto al segretario e candidato sindaco Giovanni Cavicchi dovrebbe far entrare, forte dei 95 voti avuti, la figlia Francesca, avvocato di 34 anni.
Aggiungerà invece un consigliere in più Io Amo Ferrara, grazie al 9,17% (7432 voti) raggiunto. In base alle preferenze ricevute dovrebbero entrare Giulio Barbieri, Alex De Anna e Mirko Brancaleoni. La lista composta da Rifondazione e Comunisti Italiani, con il 3,90% (3163 voti) farà entrare la candidata Irene Bregola.
Restano fuori invece da ogni gioco il Movimento per le Autonomie di Scanavini (0,24% ,194 voti), La Destra (0,79%, 637 voti), i Laici Riformisti di Zamorani e Alberti (2,21 %, 1791 voti), Sinistra Aperta per Ferrara (2,15%, 1743 voti), Socialisti ferraresi Per Sempre Insieme (0,26%, 208 voti), l’Udc (1,97%, 1593 voti), Rinnova Ferrara di Savini (1,38%, 1120 voti) e la lista collegata Uniti per Savini (0,22% 182 voti).
Si contenderanno invece il numero di consiglieri, a seconda di chi vincerà al ballottaggio, Pd (37,64%, pari a 30496 voti) e il Pdl (26,18%, 21211 voti). Per ora sono sicuri di entrare in consiglio comunale per il Pd Francesco Colaiacono (409), Enrico Balestra (303 preferenze) e Simone Merli (288), che rappresentano la linea verde del partito, Antonio Pavoni (269), Patrizia Bianchini (255), ex presidente della circoscrizione via Bologna, Cristina Corazzari (250), Erika Alberghini (241), Luciano Masieri e Giannantonio Braghiroli (209), Marco Lucci (208), Silvia Pulvirenti (201).
Nel Pdl possono già esultare Simone Lodi, che ha fatto incetta di voti (738), Luca Cimarelli (403), Enrico Brandani (389),Francesco Rendine (310), Antonio Fortini (291), Federico Saini (290), Francesco Levato (283).
A restare fuori dal consiglio provinciale sono all’incirca le stesse formazioni che non hanno raggiunto percentuali adeguate alle comunali. È il caso dei Laici Riformisti (1,96%, 1539 voti), Verdi (1,85%, 1450), Socialisti ferraresi Per Sempre Insieme (0,33%, 259 voti), Mpa (0,18%, 138 voti), La Destra (0,99%, 775 voti), Udc (2,59%, 2033 voti), Alleanza per Ferrara di Neda Barbieri (0,77%, 600 voti).
Almeno un consigliere toccherà all’Italia dei Valori che, senza la presenza ingombrante della civica certificata da Beppe Grillo, Progetto per Ferrara, prende il 5,10% (3999 voti) e a Io Amo Ferrara con Gino Masina (5,40%, 4236 voti). La lista composta da Rifondazione e Comunisti Italiani (4,12%, 3234 voti) prenderà un consigliere.
La Lega Nord, con il suo 7,98% (6258 pari), è sicura di fare almeno due consiglieri.
Vengono poi i pezzi grossi che si contenderanno il restante spazio al ballottaggio, il Pd (39,99%, 31351 voti) e il Pdl (26,75%, 20969 voti).