



La querelle sulle responsabilità dei piccoli grandi dissesti dell’economia del Comune di Ferrara si sposta dall’entità dei debiti a quello della responsabilità: nel gioco dei rimpalli Tavolazzi chiama in causa anche la stampa. La vicenda si riferisce ad un corollario della questione sul debito Legeder (vedi articolo) e affonda le sue radici in tempi passati, quando i ferraresi nemmeno potevano sapere consa stesse accadendo nelle stanze del Comune.
In una nota alla stampa il Consigliere Comunale del PPF attacca i media, chiamando all’attenzione una notizia pubblicata oggi, per lui “disinformativa”. Tavolazzi scrive, infatti, di aver appreso da uno dei quotidiani locali di Ferrara che lui sarebbe risultato presente in una seduta-chiave del consiglio comunale nel 2002, nella quale si decise di ricorrere in appello dopo la prima sentenza Lageder. Appello dal quale è scaturito, nel tempo, il “buco” di 1.800.000 euro che ora il Comune deve agli eredi dell’imprenditore altoatesino.
Il Consigliere a questo proposito attacca “La notizia è falsa. Non esiste alcun foglio di presenza di quella riunione con la mia firma. Il sindaco, durante la seduta di consiglio comunale del 24.9.12, ha dichiarato in aula che nella riunione di giunta del 22.10.02, decisiva per l’appello al tribunale di Bologna nella vicenda Lageder, il sottoscritto era assente”.
Secondo il Consigliere Comunale, la delibera citata, atto pubblico disponibile a tutti, riporterebbe i nomi dei presenti. “Essi erano, oltre alla giunta, Tiziano Tagliani, vice sindaco e assessore agli affari legali, proponente la delibera, e il segretario generale Giovanni Diquattro. Valentino Tavolazzi non compare tra i presenti”.
Insiste poi “Oltretutto più volte gli organi di informazione hanno pubblicato che fin dal 4.03.02 ero stato definitivamente escluso dalle riunioni di giunta e dal 17.7.01 il sindaco, con un ordine di servizio, aveva modificato l’iter delle delibere, togliendo il visto di congruità del direttore generale. L’ incarico di city manager mi fu poi revocato anticipatamente, senza giusta causa, il 5.11.02 (dunque prima del ricorso in appello del 12.11.02), scelta di cui l’allora vice sindaco Tiziano Tagliani girò il conto ai cittadini, facendo pagare l’indennizzo contrattualmente previsto”.
La partita giocata sulle responsabilità dei piccoli grandi dissesti dell’economia del Comune di Ferrera quindi non scema anche se quello che forse dovrebbe in qualche modo interessare maggiormente, lasciando comunque irrisolto il mistero sulle responsabilità del debito Lageder, è la motivazione per la quale i cittadini di Ferrara non sono mai stati messi al corrente della faccenda ed ora si ritrovano, in modo diretto, a dover pagare i presunti errori commessi dagli amministratori del passato.