



di Paolo Giardini
Un turista, il signor Franco Manara, visitando il Castello di Ferrara si è stupito che la descrizione del soffitto della cappella ducale associ S. Luca all’aquila e il toro a S. Giovanni. Poiché il personale interpellato e l’addetto alla libreria affermavano, sostenuti, che un errore è impossibile, il signor Manara ha replicato “che nel nostro paesino, a catechismo, si insegna che l’animale simbolo di san Giovanni è l’aquila e quello di san Luca è il bue”. Incredibile! Contrapporre un catechismo paesano alla rinomata Cultura Laica della mia città! Ma che figuraccia! Come se non bastasse, visitando il sito http://www.castelloestense.it/ita/castello/visita/ducale.html
e trovandovi scritto che gli affreschi del soffitto della cappella raffigurano i santi “identificabili secondo la tradizionale iconografia, […] il leone (san Marco), l’aquila (san Luca), l’angelo (san Matteo), il toro (san Giovanni)”, invece di prendere atto, scusarsi, e lasciar perdere antichità clericali risalenti al biblico Tetramorfo che le Autorità del Castello non riconoscono, il signor Manara invia proteste ai giornali! Insolentendo l’interpretazione artistica, motore della nostra cultura (notoriamente capace di nobilitare anche i tombini di fogna e allestirvi un museo).
Per fortuna abbiamo Amministrazioni laiche, svincolate da regole inutili. Un turista anglofono, visitando il sito internet della Fondazione Ermitage Italia che tutto il mondo invidia, può leggere che la Fondazione ci consente la straordinaria opportunità di essere il punto di riferimento tra le relazioni italiane e russe (“An extraordinary opportunity for Ferrara to be the reference point between Italian and Russian relationships”). Potrebbe quindi arguire che anche Putin per conferire con l’Italia deve ricorrere alla Fondazione. Naturalmente non è vero, proseguendo nella lettura si chiarisce. E infatti, nel sottomenù EVENTI sia in italiano che in inglese ci si imbatte nei protocolli d’intesa fra Ermitage e altre città italiane. Ma perché non tradurre diversamente dicendo subito, come nella versione italiana, che la straordinaria opportunità si limita alle relazioni con Ermitage?
Essendo anche qui impossibile un errore (supervisiona il sito l’Assessore comunale alla Cultura), vuol dire che si tratta di darwinismo lessico-sociale. Sfumature di linguaggio per bacini d’utenza diversi. L’idioma si deve piegare al messaggio (come confermato da una famosa precisazione della Presidente della Provincia ai comacchiesi sui “luoghi occupati da alberi” invece dell’arcaico “boschi”). Ma c’è di più: italofoni e anglofoni noteranno che i protocolli d’intesa sono assurti a dignità di “Eventi”, al pari di Mostre e Conferenze! Aprendo prospettive grandiose ai travet.
E’ un peccato che il sito manchi ancora di versioni in almeno una dozzina di lingue, la moderna erudizione delle rispettive popolazioni ne trarrebbe una formidabile spinta propulsiva.
Sostanzialmente, i siti internet delle istituzioni ferraresi sono dotte scuole di modernità. Allineate ad una direttiva provinciale ETG, offrono Emozioni Tipiche Garantite, pure poliglotte. Non si può negare che senza la sapiente guida delle figure poste ai vertici delle istituzioni i risultati sarebbero diversi. Torni pure fiduciosamente a visitare Ferrara, signor Manara. Qui gli errori sono impossibili..
Paolo Giardini
NOTA. Il contenuto di un sito internet può variare da un momento all’altro se il gestore decide di farlo. Per confermare la veridicità delle frasi virgolettate tratte dai siti di www.castelloestense.it e di www.ermitageitalia.com le relative pagine sono state copiate in file immagini. A disposizione di eventuali verifiche.