05 Apr, 2013
TLR Ferrara, progetto congelato fino a referendum
Inserito da: PpF In: Ambiente e salute




Una assemblea di 250 cittadini imbufaliti ha costretto il sindaco Tiziano Tagliani a promettere, sotto il crocifisso della chiesa di Malborghetto, il congelamento del progetto del teleriscaldamento Hera, fino a consultazione popolare avvenuta, tramite referendum. Molti intervenuti hanno segnalato la debolezza e l’assurdità del progetto di Hera, sostenuto dal Comune e ora dislocato in via Conchetta, dopo lo sfratto da Pontegradella. Tagliani ha inutilmente cercato di convincere i presenti che Conchetta è un sito migliore di Pontegradella, senza tuttavia spiegare per quale motivo esso non sia stato scelto per primo, invece di tentare per mesi, da parte di Hera e del Comune, dipiazzare il pacco nel posto meno adatto.
Si consideri che l’azienda aveva comprato inutilmente un terreno, e dopo lo sfratto il dirigente responsabile è ancora al suo posto! Adesso la centrale per il raddoppio del TLR, nei sogni di Hera, prenderebbe il posto dell’inceneritore di via Conchetta, dismesso in fretta e furia nel 2005 (invece del programmato 2007), a seguito di battaglie del sottoscritto e di altri, e di un esposto alla Procura, supportato da campioni di terreno prelevati insieme a Luigi Gasparini, le cui analisi dimostrarono la loro contaminazione da diossina. Tagliani ha affermato che l’area attorno a Conchetta non sarebbe contaminata. Il veleno invece c’è, basta cercarlo. Quella vicenda, poi, vide Hera condannata al risarcimento per causa temeraria, dopo avermi citato per diffamazione in sede penale e civile.
I cittadini ieri sera hanno dovuto sentire altre argomentazioni, del sindaco e di alcuni tecnici, che fanno a pugni con la verità. “L’acqua non viene riscaldata” è stata l’affermazione più bugiarda della serata. Essa fa leva sull’equivoco tra acqua del pozzo (geotermica) e quella circolante nella rete TLR. E’ ovvio che i cittadini, quando affermano che l’acqua del teleriscaldamento viene riscaldata bruciando rifiuti e gas, si riferiscono all’acqua della rete e non a quella del pozzo. E’ talmente elementare che Tagliani non dovrebbe dire, e permettere che si dicano, tali sciocchezze. L’energia termica utilizzata dal nuovo teleriscaldamento è di 289 GWht, di cui solo 163 da geotermia, 99 da inceneritore (oltre un terzo), 1 da solare termico, 26 da caldaie a metano. Altro che scaldare l’acqua, questa è geotermia col trucco!
Ma c’è dell’altro. La chiusura del cancrovalorizzatore di Cassana non è compatibile con il progetto TLR, e questo significa che il Pd, Tagliani ed Hera hanno deciso di incatenare Ferrara all’inceneritore di Cassana, per decenni. La scelta dunque riguarda tutta la città, non solo i residenti di Pontegradella e Malborghetto, ma anche del Centro, di Porotto, Cassana, Mizzana, Vigarano ed altri quartieri interessati dalla ricaduta di inquinanti dal camino dell’inceneritore.
Tagliani ha poi dichiarato che, qualora non si realizzasse il TLR, l’inceneritore rimarrebbe attivo fino alcompleto ammortamento dell’investimentoda parte di Hera. A quel punto l’irritazione in chiesa è salita. E’ apparso poco etico che il ritorno economico di un investimento sbagliato, venga anteposto alla salutedei cittadini rappresentati. Deve esserci una ragione forte se un sindaco si spinge tanto avanti, per spianare la strada a un progetto inviso alla popolazione. Ci si domanda se i pozzi Eni di Casaglia, siano al termine dell’onerosa concessione, e se Hera intenda rimpiazzarli con altri di sua proprietà. Tale investimento, ovviamente, sarebbe giustificato solo in presenza del mantenimento in attività dell’inceneritore e del raddoppio del TLR, due business monopolistici, dagli altissimi profitti. Peccato che metà dei dividendi li incassino i privati.
Valentino Tavolazzi
Consigliere comunale Ppf
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