21 Lug, 2010
Tosi su Cona/Sant’Anna, solo insinuazioni e nessun dato




di Valentino Tavolazzi
Rispondo per l’ultima volta al consigliere del Pd Tosi, più per rispetto della verità, che per la fiducia nell’utilità di un confronto divenuto ormai improduttivo e logorroico. Mi scuso con i lettori se è passato qualche giorno da quando mi sono impegnato a replicare al consigliere del Pd, ma il nostro gruppo non è uno squadrone di 22 consiglieri, con il solo compito di approvare ciò che preconfeziona la giunta. Ppf/M5S fa opposizione seria, argomenta, propone alternative e dispone di meno di un ventesimo delle forze del Pd. Facciamo tutt’altro mestiere con tutt’altro impegno.
Devo confessare che il tono offensivo di Tosi, già registrato negli interventi precedenti, non invoglia alla replica in quanto basato, come al solito, su false insinuazioni ( “se il consigliere di PpF avesse evitato di diffondere terrore e paure ingiustificate tra la gente con teorie fuorvianti ed inesatte, se avesse evitato di attaccare il personale del 118.. non è che il problema forse sta nel fatto che al consigliere Tavolazzi, invece di cercare il confronto come ci dice ora, piace diffondere notizie senza riscontro ed è infastidito se qualcuno lo sconfessa?”). Esso dimostra l’intento del Pd di sottrarsi al confronto serio e di merito, gettando discredito immotivato sull’interlocutore. Una tecnica usata dal capogruppo Merli, quando sventolava in consiglio comunale l’inesistente dossier di insulti, a me attribuiti, nei riguardi di componenti del maggioranza, o dal sindaco Tagliani quando mi accusava di averlo qualificato “utile idiota”, solo perché avevo dichiarato che a Ferrara, senza il consenso di Hera, un ex democristiano non sarebbe mai diventato sindaco. O ancora quando lo stesso Tagliani tentava di attribuirmi la responsabilità del “suo” contratto di pubblica illuminazione Hera, e veniva subito sbugiardato da documenti probanti la sua esclusiva paternità. Accuse false dunque, reiterate, ma funzionali ad impedire il confronto di merito sugli emendamenti al bilancio 2010, proposti da Ppf. Tosi fa lo stesso.
Venendo al merito, l’incipit del consigliere Pd è la presunta correzione di tiro nel mio ultimo intervento sull’argomento. In verità non capisco a cosa egli si riferisca, poiché da mesi ripropongo le stesse domande ed argomentazioni, rivolgendomi a tutti, istituzioni comprese. Forse Tosi, pur essendo vigile del fuoco, ancorché d’ufficio, per dimostrare la sua tesi tenta di spegnere l’incendio con un bicchier d’acqua! Per amore della verità mi trovo pertanto costretto a riportare stralci di miei interventi, pubblicati anche nel sito del Comune, per consentire ai lettori di valutare pienamente la coerenza nel tempo di Ppf/M5S.
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“18.1.10. Perché il sindaco Tagliani, per anni presidente della commissione regionale sanità, non chiede ora un consiglio comunale urgente, nel quale lui, il presidente della regione Errani, il suo braccio destro Bertelli, il consigliere regionale ricandidato dal Pd Montanari, possano spiegare ai cittadini cosa è successo e cosa intendono fare?
“30.3.10 Progetto per Ferrara, durante il consiglio straordinario su Cona, ha proposto una risoluzione assai chiara al riguardo, che ovviamente Pd, Idv ed alleati hanno bocciato.
Essa impegna il sindaco e la giunta ad ultimare nel più breve tempo possibile il nuovo ospedale di Cona, ai più alti livelli di eccellenza, sia riguardo alle prestazioni sanitarie e di servizio, che per quanto attiene alle modalità di accesso (infrastrutture di trasporto adeguate, frequenze dei mezzi pubblici idonee, parcheggi gratuiti). A mantenere l’attuale ospedale Sant’Anna operativo ad elevati livelli di qualità per l’erogazione delle seguenti prestazioni sanitarie: emergenza (completa delle unità necessarie), day hospital, visite ambulatoriali, diagnostica, chirurgia ambulatoriale, terapie intensive e non (chemioterapia, radioterapia, dialisi, altre), ogni altra prestazioni sanitaria che non richieda ricovero. A chiedere alla Regione di garantire gli investimenti necessari all’adeguamento del Sant’Anna per gli scopi sopra esposti e di destinare parte delle strutture di Cona, eventualmente sovra dimensionate, ad altre funzioni (per esempio universitarie). Ad utilizzare le volumetrie residue nell’area Sant’Anna per funzioni esclusivamente di pubblico servizio.”
“13.4.10. Ancora una volta il Pd si lascia andare ad attacchi personali al sottoscritto (tuttologo, allarmista) invece di portare argomenti concreti per confutare quella che per il partitone sarebbe una NON verità. Ppf non ricambia con la stessa moneta, ma si limita a ribadire i fatti, nella speranza che dopo i recenti successi elettorali, il Pd modifichi le proprie frequenze di ascolto. E’ vero che il pronto soccorso in Giovecca chiuderà. E’ vero che di notte i portoni del Sant’Anna saranno sprangati. E’ vero che anche di giorno l’assistenza ai piccoli infortuni o malesseri (codici bianchi) sarà prestata solo a Cona. E’ vero che non si riceveranno trattamenti di radioterapia, anche se in giornata, al Sant’Anna. E’ vero che anche le terapie chemioterapiche, pur in giornata, saranno fruibili solo a Cona. E’ vero che una parte dei posti per dialisi saranno trasferiti a Cona. E’ vero che al Sant’Anna non resterà TAC e PET. E’ vero che al Sant’Anna non ci saranno più ricoveri in day hospital. E’ vero che un paziente in emergenza residente a Porotto, Pontelagoscuro, Ravalle, in generale in tutta l’area nord-nord ovest della città, sarà più svantaggiato se trasportato al pronto soccorso di Cona piuttosto che al pronto soccorso di Giovecca, se non altro perchè il percorso dell’ambulanza si allunga di almeno 10 chilometri. Questi (e molti altri non citati per brevità) sono i temi ai quali il Pd deve dare spiegazioni, senza trincerarsi dietro a fantomatiche “sedi proprie” o ad “addetti ai lavori”, quando tutti sanno che la sciagurata scelta di Cona è solo POLITICA.”
“20.4.10 La vicenda di Comacchio, e del suo pronto soccorso, insegna. Si deve forse arrivare anche a Ferrara alla mobilitazione popolare per mantenere in città servizi sanitari fondamentali? Per assicurarli ai cittadini il Comune dovrebbe portare la revisione del progetto Cona/Sant’Anna alla Conferenza territoriale e battersi affinché la Regione compia le scelte finanziarie necessarie. Ci auguriamo che Pd e maggioranza abbiano più a cuore l’interesse dei cittadini, in massima parte residenti in città, che la mega operazione immobiliare nel Sant’Anna. La città ha bisogno di un vero servizio di emergenza, attrezzato di tutte le unità operative, per garantire ogni intervento finalizzato a stabilizzare il paziente, prima dell’eventuale trasferimento a Cona. Inoltre non è ammissibile privare la città dell’assistenza sanitaria notturna. Per questi obiettivi siamo pronti a promuovere ed organizzare la mobilitare della popolazione, insieme a tutte le forze politiche che condividono la battaglia, come abbiamo già fatto nel 2006 con il referendum contro la turbogas e la triplicazione dell’inceneritore. Chiediamo per i ferraresi la stessa attenzione che in altre città amministratori avveduti hanno garantito ai propri cittadini.”
“3.6.10 L’operazione Cona/Sant’Anna non è materia esclusiva delle due aziende sanitarie. E non è solo un problema di fondi, tenuto conto del fatto che questa maggioranza, non l’opposizione, ha deciso l’abbandono del Sant’Anna a favore del mega ospedale di Cona, nella valle della morte. Chi definisce gli obiettivi di assistenza sanitaria nel territorio sono le assemblee degli eletti (quella dei sindaci e dei singoli consigli comunali). Quello di Ferrara, tra l’altro, è anche la sede propria per decidere qualsiasi progetto di valorizzazione immobiliare del Sant’Anna. Non l’ha mai fatto prima, lo farà ora grazie ai gruppi di opposizione.”
“5.7.10 Capisco anche la difficoltà della consigliera del Pd che, in quanto tale, è al tempo stesso “controllore” di un servizio sanitario pubblico, importante per la collettività, e “controllato” come dirigente del medesimo. In altri termini la consigliera Ricciardelli controlla, in nome e per conto dei cittadini, la Ricciardelli responsabile del 118. E non è il solo consigliere medico del Pd ad avere posizioni di alta responsabilità in servizio sanitari pubblici. Ciò dovrebbe, a mio parere, suggerire cautela negli interventi e nella polemica… Perché dobbiamo farci spiegare dal Pd il progetto di assistenza sanitaria, quando dovrebbe essere divulgato alla popolazione da chi ne detiene la paternità istituzionale: la Conferenza Territoriale Socio-Sanitaria, le due Aziende ospedaliera e sanitaria, la Regione? Che ruolo ha la Ricciardelli quando scrive “Noi del PD siamo più che mai convinti che…ecc..ecc….”. Forse il Pd si arroga la paternità del progetto Cona, più smantellamento Sant’Anna, in vece delle istituzioni preposte? E’ bene che gli elettori lo sappiano…. Perché l’azienda sanitaria non fornisce i dati che dimostrino l’attuale rispetto dei tempi stabiliti per raggiungere il luogo di soccorso?
“14.7.10 L’azienda sanitaria ha comunicato nei giorni scorsi la sospensione di qualsiasi riorganizzazione dei servizi 118 ed emergenza fino a quando il nuovo ospedale di Cona non sarà a regime. Ciò conferma l’incertezza che tuttora avvolge il riassetto di quei servizi sanitari e l’infondatezza dei proclami del Pd, somministrati alla città per voce di alcuni suoi consiglieri comunali, sul loro miglioramento dopo la chiusura del pronto soccorso in Giovecca… Non siamo tuttavia disponibili a farci raccontare in consiglio comunale o in riunioni di partito (aperte al pubblico assente), i benefici della riorganizzazione (quale?) da consiglieri del Pd, medici o pompieri (vigili del fuoco) che siano, la cui militanza politica si fonde con la vera o presunta competenza della materia trattata. Ho già rilevato il conflitto di ruoli per i consiglieri comunali del Pd, esponenti del partito responsabile delle scelte politiche, che sono anche medici dirigenti di servizi sanitari oggetto di dibattito nelle sedi istituzionali. Ognuno dovrebbe stare al proprio posto e chi si trova nella scomoda posizione di controllore (consigliere comunale) e controllato (medico dirigente di un servizio sanitario di cui trattasi), dovrebbe fare un passo indietro. Ma voglio segnalare anche un secondo rischio di “opacità” della democrazia. Quando in consiglio o fuori di esso, medici eletti nel Pd sostengono le loro tesi sull’organizzazione dei servizi sanitari, oggetto di confronto istituzionale, non sappiamo se lo facciano in veste di attivisti del partito che ha fatto le scelte, di semplici operatori del settore o di “esperti terzi” della materia. Ci domandiamo a che titolo esprimano le loro opinioni e perché esse dovrebbero valere più di altre? E’ una ambiguità che intorpidisce il confronto e confonde i cittadini. I dubbi sul futuro dei servizi di pronto soccorso ed emergenza in città, sollevati da cittadini preoccupati e fatti propri dai gruppi di opposizione, con una mozione in consiglio comunale bocciata dal Pd e dalla maggioranza, devono eliminarli non i consiglieri medici del Pd, bensì i rappresentanti degli enti che hanno la responsabilità istituzionale di quei servizi sanitari. Per questo Ppf/M5S chiede il confronto, in contraddittorio, nelle e con le istituzioni deputate a produrre le scelte: la conferenza sociosanitaria, le due aziende sanitarie e l’università, facoltà di medicina. Siamo pronti a cambiare idea se ci si dimostra che a Cona i servizi 118, pronto soccorso ed emergenza, miglioreranno rispetto agli attuali, per tutti i cittadini, in tutte le singole attività che li compongono e nel risultato complessivo. Purtroppo sono mesi che il Pd e la maggioranza rifiutano tale confronto e trasformano in rissa quello che dovrebbe essere un normale dibattito politico. La ragione è fin troppo evidente: sono a corto di argomenti e di certezze. Preoccupa molto che la scelta sbagliata di localizzazione del nuovo ospedale possa produrne una seconda (la chiusura del Sant’Anna e del suo pronto soccorso), solo perché chi governa oggi non vuole ammettere l’errore.”
Come accennato da mesi Ppf/M5S ripropone le medesime domande. Nessuno risponde, non lo fa il Pd, nemmeno le istituzioni, tanto meno Tosi, al quale invece non mancherò di rispondere, per l’ultima volta, in questa mia replica. Le domande sono le seguenti.
1. E’ vero o no che l’ambulanza con base presso la caserma dei vigili del fuoco, è equipaggiata con due autisti (personale tecnico non paramedico) e non con autista più infermiere, come accade invece nell’auto Cidas stazionante presso l’ospedale? 2. Sono o no identiche le attrezzature presenti nell’ambulanza con due autisti, a quelle in dotazione all’ambulanza Cidas? 3. E’ vero o no che l’ambulanza con due autisti viene inviata in soccorso anche di “codici rossi base” e compete ad essi valutare la necessità del medico e richiederne l’intervento? 4. E’ vero o no che l’auto medica, se disponibile, parte solo in quel momento e, nell’attesa, non è presente sul posto alcun infermiere? 5. E’ vero o no che in provincia, fuori Ferrara, le ambulanze sono equipaggiate con coppia di autista più infermiere? 6. Come fa Tosi a sostenere, e a convincerci, che tutto si risolve sul posto se, al mutare del luogo di chiamata cambia l’ambulanza e la composizione dell’equipaggio? 7. Perché l’azienda sanitaria non fornisce i dati che dimostrino l’attuale rispetto dei tempi stabiliti per raggiungere il luogo di soccorso? 8. Tutto va sempre come previsto? 9. Perché i cittadini non sono informati di situazioni di soccorso, eventualmente gestite con difficoltà, che abbiano comportato cambiamenti organizzativi e/o provvedimenti disciplinari da parte della direzione del servizio? Eppure qualche caso, anche di recente, si è verificato! 10. E’ vero o no che non sono ancora noti strategia, modelli e simulazioni sull’efficacia del sistema di emergenza che si intende adottare? 11. Né sono disponibili comparazioni tra gli standard imposti dal sistema sanitario ed i risultati attesi dalla riorganizzazione? 12. E’ vero o no che non sono noti i tempi di percorrenza delle ambulanze da tutti i quartieri del Comune di Ferrara al nuovo ospedale di Cona, nello scenario a viabilità attuale ed in quello a viabilità futura, né quali siano le nuove modalità organizzative del servizio, le procedure, il numero di ambulanze, di auto mediche e la specializzazione degli equipaggi?
Riguardo al diritto di esprimere le proprie opinioni sugli argomenti in oggetto, il consigliere Tosi diffonde, in modo scorretto, l’idea che Ppf/M5S intenda riconoscerlo in base a criteri professionali. Niente di più falso! Tutti hanno diritto di parola, medici, barbieri, pompieri, ortolani e persino ingegneri. Tuttavia Ppf/M5S segnala che occorre prudenza, a causa di un palese conflitto di ruoli, da parte di quanti abbiano responsabilità dirigenziali in servizi di assistenza sanitaria oggetto del dibattito (in tale veste controllati), e siano al tempo stesso consiglieri comunali, deputati a controllare qualità ed efficacia di tali servizi, in nome e per conto dei cittadini (cfr. stralci 5 e 14/7/10).
Tosi poi persevera nel tentativo di far passare il seguente ragionamento: se esistono casi di soccorso, come esistono, per i quali si rende necessario trasportare il paziente nell’ospedale più lontano, perché solo là può ricevere cure adeguate (caso motociclisti), allora è sbagliato sostenere che il pronto soccorso debba essere più vicino possibile al baricentro della popolazione. Cosa c’azzecca la necessità di allungare il trasporto per curare meglio il paziente (sempre che le sue condizioni lo consentano), con la routine dei soccorsi di pazienti adeguatamente curabili nell’ospedale di riferimento, di norma il più vicino? Ho tentato più volte di far capire a Tosi la comicità della sua argomentazione, ma senza successo. Sarebbe come dire che poiché esistono in alcuni luoghi del paese scuole superiori e facoltà di eccellenza, che certamente attraggono anche qualche studente ferrarese, tutte le scuole superiori e tutte le facoltà di Ferrara dovrebbero essere localizzate lontane dalla città.
E veniamo alla norma citata da Tosi, che legifererebbe “al riguardo”. Quale norma? Quale riguardo? Il consigliere, citando il nulla, pensa di convincere che siano importanti, come sono, i tempi di soccorso (lasso di tempo che intercorre tra la chiamata e l’arrivo del soccorso), ma non quelli di successivo trasporto al luogo di cura medico-chirurgica, post “stabilizzazione” (ammesso che sia possibile stabilizzare). Un’altra eresia. Un infartuato, raggiunto rapidamente dall’ambulanza, in funzione delle condizioni in cui si trova, può avere urgente bisogno, pena la morte, di intervento medico chirurgico in ospedale. Possibile che questa banalità, ovvia per chiunque, debba essere spiegata da un ingegnere ad un pompiere? Non ci sono più medici nel Pd? Trovo vergognosa l’insistenza su questo punto, tesa esclusivamente a giustificare la sciagurata scelta di allontanare il pronto soccorso dalla città (completo di emergenza, rianimazione, emodinamica e quant’altro necessario), solo perché si è commesso un errore grave, scegliendo Cona per il nuovo ospedale!
Il consigliere del Pd Tosi chiede ancora: “Cosa serve calcolare i tempi di trasporto dai “quartieri del Comune” fino a Cona, quando le emergenze invece arriveranno a Cona da una intera provincia e persino da una fascia confinante di altra Regione?” La risposta è immediata. Il fatto che la domanda di assistenza a Cona arrivi da tutta la Provincia o da fuori regione (banalità, se non supportata da dati prospettici di flussi, non forniti da Tosi, che tengano conto anche degli altri ospedali esistenti in provincia e fuori di essa), nulla toglie che, per i residenti di Ferrara, in particolare quelli che abitano i quartieri Nord, Nord Ovest e Centro, lo spostamento dell’ospedale produca un aumento di distanza e di tempi complessivi di soccorso e cura. Nessuno nega che un cittadino di Cona trarrà vantaggio dal trasferimento dell’ospedale. Tosi, il Pd, le Aziende Sanitarie, la Regione, la Conferenza Socio Sanitaria, devono spiegare che cosa ci guadagnano invece, dal trasferimento, i residenti nei quartieri succitati! E per farlo occorre comparare organizzazioni e tempi relativi ai due scenari, l’attuale ed il futuro. Il fatto è che l’Asl ha dichiarato pubblicamente che non esiste alcun progetto di riorganizzazione dell’emergenza. Dunque di cosa parliamo?
Tosi prosegue: “Cosa serve calcolare quei tempi se poi un ferito può rimanere incastrato anche un’ora o più tra le lamiere di un’auto incidentata?” Altro quesito banale. Per il ferito appena liberato dalle lamiere è meglio che il trasporto al luogo di cura sia lontano o vicino? Forse dipende anche dalle sue condizioni, o no? E’ evidente che un ferito in un incidente a Quartesana sarà più avvantaggiato da un trasporto a Cona. Ma i feriti in via Padova, in via Vallelunga, in via Modena, in via Virgiliana, in via Bentivoglio, in Corso del Popolo? Occorrono o no studi e simulazioni per dare risposte scientifiche a tali dubbi?
E questa è la domanda più bella di Tosi: “Cosa serve sapere i minuti e i secondi che un’ambulanza impiega per andare da Casaglia a Cona se poi, in caso di vera emergenza e a giudizio esclusivo dei soccorritori, sarà un elicottero ad eseguire il trasporto dal punto di atterraggio più vicino disponibile?” Tosi utilizza l’argomento dell’intervento eccezionale dell’elicottero (quanti ce ne sono? E’ la coppia di autisti a decidere se chiamarlo?) per tentare di dimostrare che è ininfluente la distanza tra il punto di soccorso ed il luogo di cura. Trovo di nuovo vergognosa l’insistenza strumentale e fuorviante, tesa a far passare l’idea che siccome c’è l’elicottero, allora non importa più quanto disti l’ospedale dai punti di maggior richiesta di soccorso (che evidentemente sono i luoghi ad alta densità abitativa e le strade ad alta incidentalità).
L’ultima insinuazione di Tosi: “Perché per le frazioni che oggi sono più distanti dall’ospedale in Giovecca di quanto non lo saranno domani altre frazioni dall’ospedale di Cona il consigliere Tavolazzi in passato non si è mai indignato né ha mai paventato pericoli mortali in caso di emergenza?” Riguardo a Cona ed alla chiusura del pronto soccorso in Giovecca, ho scritto decine di interventi fin dal 2003, tutti pubblicati sulla stampa. Ed in tutti ho sostenuto che Cona è uno scandalo nazionale, che il Pronto Soccorso deve restare in città, che lo spostamento dell’ospedale arrecherà gravi disagi ai residenti in Centro e nei quartieri svantaggiati. Il consigliere del Pd Tosi non solo non si informa, ma basa sull’ignoranza (non conoscenza) le proprie offensive insinuazioni. Avverto Tosi che se avrà il coraggio di chiedermi conto di quanto ho sopra dichiarato, farò pervenire ai giornali una replica contenente tutti gli interventi sopra menzionati.
Un ultimo estremo appello al Pd: basta bugie, basta insinuazioni, basta discredito sterile ed immotivato. Gli elettori vi leggono e vi giudicano! Non avete perso abbastanza voti? Dimostrate finalmente, in forza dei 60 anni di governo, più serietà, più onestà intellettuale, più merito, più conoscenza dei problemi, più preparazione, più responsabilità verso i cittadini, più libertà nelle decisioni, più capacità, più umiltà. Cominciate subito ammettendo i vostri errori, chiedendo scusa ai ferraresi e rispondendo alle domande alle quali Tosi fa spallucce!
Valentino Tavolazzi
Consigliere comunale Ppf/M5S