



di Gianluca La Villa
Il primo vuole riaccendere Ferrara, basta qualche watt per dare ai cittadini la “sensazione” di sicurezza, e poi con il taglio del parco urbano alias “campo di patate” i SUV di giovinastri burini avvinazzati potranno scorrazzare direttamente dalla periferia al centro storico e ritorno, passando anche di no
tte a strombazzare e vociare per gli street bar (altra dimostrazione di sottosviluppo mentale dei tempi nostri, delizia di chi ha casa e vuole dormire perché domani presto andrà al lavoro, mentre quattro manigoldi se ne stanno bevuti e impasticcati e con gli occhiali da sole, ciondolando). L’ICI, l’unica imposta veramente controllabile e anche federalista, è stata da lui definita “odiosa”, peccato che i Comuni siano ora a bagno! (Come proprietario di immobili lo sconto mi ha fatto piacere, ma intanto il resto della mia città va in malora…).
Il secondo, che è stato per anni vicesindaco, consigliere regionale e presidente di importanti commissioni, si propone di risolvere i problemi andando a spasso negli uffici del Comune per “rimotivare”. Se in tanti anni non ha capito dove stanno le magagne e come ripararvi, non lo capirà mai neanche dormendo con il sacco a pelo nei corridoi del Comune. E nemmeno la idrovia potrà consolarlo, perché prima di andarci a navigare, anche con un democratico canottino, dovrà passare tanta acqua sotto i costruendi ponti e tante maledizioni di chi sarà imbottigliato dagli eterni lavori in città.
Per finire neanche un nome sulla squadra di governo, giunta, direzioni e municipalizzate, dovremmo firmare assegni in bianco, con la certezza che, come sempre è stato, la sorpresa sarà sgradevole e gli elettori turlupinati.
Neanche una parola su turbogas, petrolchimico, veleni vari, derivati del Comune e finanza, immobili e partecipazioni comunali, ecc. ecc., tutti temi su cui non basta la “filosofia delle quattro parole”.
Abbiamo la “sensazione” che si andrà dalla padella nella brace. Il che è tutto dire dopo la esperienza Sateriale.
Gianluca La Villa