



di Valentino Tavolazzi
Mi domando se il signor Galletti si sia documentato prima di proporre le proprie considerazioni sull’inquinamento dell’inceneritore di Hera e sui criteri alla base della sua corretta valutazione. Egli ripropone la litania, più volte sciorinata dagli amministratori Pd ed Hera, che le emissioni effettive del nuovo impianto andrebbero comparate con quelle della vecchia linea L1, più quelle di Conchetta e dell’inceneritore tossici e nocivi del petrolchimico, chiusi da anni, prima dell’avvio della triplicazione.
Vorrei segnalare al signor Galletti che tale impostazione è stata esclusa persino dall’autorizzazione integrata ambientale per il nuovo impianto, rilasciata dalla Provincia ad Hera nel 2007-08. AIA che per noi resta tuttavia illegittima e contro la quale abbiamo depositato ricorso, prima innanzi al TAR, poi al Consiglio di Stato. Attendiamo sentenza.
Il criterio guida, adottato allora dall’Ente, per validare la sostenibilità ambientale delle due nuove linee L2 ed L3, fu appunto che il nuovo impianto inquinasse meno del vecchio (L1). Le emissioni di Conchetta (chiuso nel 2005 a seguito di un esposto alla Procura depositato dal sottoscritto e da Medicina Democratica), e men che meno quelle del vecchio inceneritore tossici-nocivi del petrolchimico, già chiuso perché fuori norma, non vanno assolutamente considerate nelle tabelle comparative delle emissioni/immissioni ante e post operam. La Provincia adottò tale criterio dopo alcune audizioni del sottoscritto e del dott. Gasperini, avvenute prima del rilascio dell’AIA. Dunque riproporre oggi la zuppa riscaldata di Conchetta e varie , oltre che fuorviante, appare pretestuoso.
Il vero problema eluso è che tuttora, a quasi tre anni di distanza dall’autorizzazione, le istituzioni non abbiano ancora esibito le tabelle comparative prescritte dall’AIA (immissioni attuali/immissioni L1), per ogni inquinante e matrice (aria, suolo e falda), quando l’impegno assunto in sede elettiva (commissioni e consiglio comunale di Ferrara) era di farlo. La risposta più importante, che ci aspettiamo come cittadini, ma non ancora giunta dalla Provincia, è se l’inceneritore abbia o no peggiorato la qualità dell’aria. L’invarianza delle “immissioni” tra la situazione antecedente la triplicazione dell’inceneritore e quella successiva, era la finalità principale del provvedimento di autorizzazione ad Hera. In altri termini la Provincia aveva detto chiaro e forte che avrebbe autorizzato l’impianto triplicato, solo se non avesse peggiorato la qualità dell’aria.
I dati per controllare la corretta applicazione del prescritto obiettivo suesposto, non sono disponibili perché si sta aspettando, udite udite, che Hera, il controllato, fornisca le opportune simulazioni ai controllori Arpa, Provincia, Asl. Una situazione da repubblica delle banane!
Dunque, sig. Galletti, il traffico è di certo un problema per la città, ma con l’inceneritore c’entra come i cavoli a merenda. E soprattutto non va utilizzato come specchietto per eludere il controllo sull’inceneritore.
Valentino Tavolazzi
Consigliere comunale Ppf/M5S