



di Lanfranco Viola
La facciata del Duomo di Ferrara è un incomparabile libro aperto di marmi e bassorilievi, nei quali sono stati scolpiti, da grandi artisti, episodi e personaggi che nei secoli hanno costruito e costituito elementi della nostra religione e quindi della nostra cultura. Pagine di memoria pietrificate, uniche, davanti alle quali, gli stessi ferraresi passeggiano spesso ignorandone i significati simbolici e i valori estetici: pagine che giustamente meritavano tutta l’attenzione che è stata loro dedicata Sabato 5 Dicembre dalle 18:00 alle 18:30 con uno spettacolo di proiezioni di immagini e di auguri in svariate lingue , accompagnato da un suggestivo commento musicale, al termine del quale sono state accese le luci del grande Albero di Natale sul sagrato del Duomo.
Ottima iniziativa, guastata come sempre dalla mancanza di una regia adeguata e dal pressappochismo degli incaricati, ed ora vi spiegherò perché:
molte centinaia di persone, tra cui sinceramente anche diversi turisti, avevano riempito tutto lo spazio tra il sagrato ed il Volto del Cavallo per assistere allo spettacolo preannunciato, e tra questi vi ero anch’io.
Il tutto, come mi immaginavo fosse nelle aspettative degli organizzatori….
Peccato però che nessuno avesse pensato di interrompere il passaggio degli autobus!
Così, in trenta minuti (durata dello spettacolo), ne sono transitati otto (con al massimo cinque/sei passeggeri a bordo), più un SUV ed un’auto con il contrassegno degli handicappati sul cruscotto, cioè un automezzo ogni tre minuti.
La folla aveva ovviamente difficoltà a spostarsi per il principio dell’impenetrabilità dei corpi e gli autobus sono stati costretti a procedere non a passo d’uomo, bensì a passo di lumaca, impiegando molti minuti per farsi largo tra la folla, proprio per evitare di travolgere qualcuno, suscitando commenti a mezza voce esattamente non in linea con l’atmosfera natalizia.
Considerazione finale: il grande monumento esiste, l’occasione giusta anche (il Natale), l’idea è senz’altro valida (viene realizzata anche in Piazza San Marco a Venezia), ma se nessuno cura la regia di questo evento, come di ogni altra manifestazione potenzialmente interessante per attrarre turisti (oltre che per suscitare l’ovvio consenso dei ferraresi) è meglio non fare nulla (con la scusa che mancano i denari); mentre nella realtà ciò che manca sono le competenze adeguate (il famoso software dell’accoglienza di cui nessuno sembra volersi occupare seriamente).
Tanti Auguri.
Arch. Lanfranco Viola
Titolare dell’Hotel Ripagrande – Ferrara
Notizia pubblicata su Il Resto del Carlino di domenica 20 Dicembre 2009:
“Qualità della vita: Ferrara perde ben undici posizioni.
Grande performance di Rimini nella classifica 2009 della qualità della vita delle province italiane stilata dal Sole 24 Ore. A livello nazionale Rimini è decima, a pari merito con Piacenza (la provincia romagnola è anche la prima in Italia nella classifica del tempo libero). Queste sono le uniche due province emiliano-romagnole nella top ten. Tra le altre province, avanzano solo Bologna (passa dal 14/o al 13/o posto) e Modena (dal 50/o al 47/o). Perdono invece posizioni Ravenna (da 11/a del 2008 a 12/a), Parma (da 10/a a 16/a), Forlì (da 18/a a 25/a), Reggio Emilia (da 21/a a 29/a) e Ferrara (da 30/a a 41/a).
La classifica è stata elaborata in base a 36 indicatori suddivisi in 6 aree tematiche: tenore di vita (pil, conti in banca, pensioni, consumi, inflazione, costo casa), affari e lavoro (imprese, nuove imprese, fallimenti, protesti, donne occupate, disoccupati), ordine pubblico (scippi, furti in casa, rapine, truffe, minori arrestati, trend delitti), servizi e ambiente (infrastrutture, ecosistema, clima, decessi, scuole, cause civili), popolazione (abitanti, trasferimenti, natalità, giovani, laureati, stranieri), tempo libero (libri, spettacoli, cinema, ristorazione, volontariato, attività sportiva).”
Che ci sia una relazione tra le due notizie?