22 Dic, 2010
Un’altra raccolta è possibile (sottoterra): Arriva dalla Svezia un nuovo sistema di smaltimento dei rifiuti sotterraneo. Intanto anche l’Italia sperimenta nuove frontiere del riciclo e impone maxi multe per gli incivili
Inserito da: PpF In: Ambiente e salute




FINESTRE Racconta la storica Eva Cantarella che gli antichi romani gettavano i rifuti dalla finestra o, nel migliore dei casi, li abbandonavano lungo le vie della città. «Se esci per le strade di notte ogni finestra che si apre è una minaccia di morte: tutto quel che puoi fare è augurarti che si limitino a gettare solo il loro vaso da notte» (Giovenale, Satire, III). MULTE Natale 2010: scatta il 25 dicembre la maxisanzione per i privati che abbandonano rifiuti per strada o li buttano in mare o nei fiumi: va da 300 a 3.000 euro e raddoppia se i rifiuti sono pericolosi (prima si andava da 25 a 150 euro e da 105 a 620). Le nuove norme sono previste dal disegno di legge che recepisce l’ultima direttiva europea sui rifiuti.
ROMA Roma antica era già una metropoli e non poteva permettersi le continue epidemie generate dall’immondizia. Così ai manovali edili era stato affidato il compito di tenere la capitale pulita, gestendo gli addetti alla viis purgandis, cioè la pulizia delle strade. C’erano poi carri stercoris exportandi che portavano via i rifiuti da Roma. I risultati erano così scarsi che quando il Tevere si gonfiava più del solito rigettava nelle strade della città tutto quello che era stato scaricato nelle fogne. Comprese vecchie carcasse di animali.
CAMION Due millenni e molte innovazioni tecnologiche dopo, le metropoli del pianeta non hanno ancora trovato la soluzione definitiva al problema dei rifiuti e sono percorse quotidianamente da camion carichi di pattume non poi così diversi dagli antichi carri stercoris. Forse, però, questi camion sono destinati a estinguersi presto, sconfitti dall’ultima idea nel campo del “waste management”: la gestione sotterranea dell’immondizia.
SOTTERRANEI Parliamo di ultima idea anche se la tecnologia su cui si basa esiste già da qualche decennio e in Scandinavia, dove nella gestione dei rifiuti sono all’avanguardia, molte città hanno adottato il nuovo sistema. La novità è che adesso la vogliono tutti, da Londra a Barcellona, passando per Montréal, che inaugurerà la sua rete di immondizia sotterranea nel 2012.
POSTA PNEUMATICA Il sistema, di concezione svedese (il leader di questa tecnologia è la Envac), si basa sul funzionamento della vecchia posta pneumatica, con cui si trasportavano documenti da un piano all’altro degli uffici prima che l’e-mail eliminasse la necessità di tanta movimentazione di carta. In pratica i sacchi dei rifiuti, opportunamente differenziati (tra carta, plastica e generici), devono essere buttati dai cittadini in colonnine sparse lungo le strade, che sono poi i punti di accesso alle condotte sotterranee.
TUBI I sacchi buttati nei punti di raccolta scendono sotto terra in contenitori speciali. Quando questi contenitori si riempiono (dei sensori rilevano quanto sono colmi) si attiva il sistema di aspirazione che trascina i rifiuti nei tubi sotterranei di mezzo metro di diametro, facendoli viaggiare a 70 chilometri orari.
DESTINAZIONE La destinazione dei rifiuti è una centrale di smistamento, dove i mezzi degli spazzini li aspettano per portare tutto verso la discarica (o l’inceneritore, o il centro di riciclaggio). Lungo il percorso speciali filtri a carboni attivi provvedono a eliminare polveri e cattivi odori dall’aria prima di restituirla all’ambiente. Mentre dai computer, a distanza, gli addetti controllano che tutto funzioni a dovere. Ad esempio i canadesi saranno “controllati” direttamente da Stoccolma.
OVUNQUE Un sistema del genere si può applicare in qualsiasi città. Serve un centro di colonnine ogni 150-250 persone e il punto di smistamento dei rifiuti deve essere nel raggio di 2 chilometri dai punti di raccolta. In pratica ogni quartiere avrebbe un’area dove arrivano i mezzi che trasportano i rifiuti verso la loro destinazione finale.
VANTAGGI I vantaggi sono evidenti. Il traffico dei camion dei rifiuti si riduce del 90%, e così diminuisce l’inquinamento atmosferico prodotto dai mezzi di trasporto ma anche quello dei rifiuti stessi, che non marciscono più nei cassonetti. Si elimina il rumore di tutti i camioncini carichi di immondizia, si eliminano i problemi che questi causano al traffico e ai parcheggi. Spariscono i (brutti) cassonetti e al loro posto compaiono le molto più gestibili colonnine.
COSTI Dal punto di vista economica l’installazione del sistema costa più dell’avvio di una raccolta secondo i metodi tradizionali. Ad esempio Montréal spenderà 8,5 milioni di euro. Però la gestione è più economica, perché riduce drasticamente i costi del personale: servono addetti alle centrali di smistamento e persone che controllino, ma sono molte meno rispetto a quelle dei camioncini. In 10-12 anni il sistema pneumatico – tra costi iniziali e gestione – diventa più economico di quello tradizionale.
HELSINKI Helsinki lancerà un nuovo sistema pneumatico per il pattume per l’area residenziale Jätkäsaari: il meccanismo coprirà 16 mila case e 6 mila uffici, per un terreno di 20 ettari. I punti di raccolta saranno 350 e e avrà una capacità giornaliera per 22 mila chili di rifiuti in un’area dove ci sono 6,4 milioni di chili all’anno.
CHIAVI Alle reti pneumatiche si possono abbinare anche altri meccanismi capaci di migliorare la raccolta. Ad esempio nella città olandese di Zoetermeer, dove i punti di raccolta sono più di mille, i cittadini hanno una chiave elettronica con cui accedono alle colonnine. Il comune pesa i rifiuti di ogni cittadini e su questi dati basa le sue richieste di tasse.
ASINI A Castelbuono, in provincia di Palermo, la raccolta differenziata si fa con gli asini. Sono i somari a trasportare i rifiuti. L’iniziativa, spiega il sindaco, Mario Cicero, nasce perché gli asini «sono economici ed emettono meno gas rispetto ai camion». Ma la Lav (Lega anti-vivisezione) non è molto contenta.
TORRI Anche in Italia qualcuno sta per sperimentare le ultime frontiere della raccolta dei rifiuti. La milanese Oppent ha fatto un progetto innovativo per la torre Eurosky, disegnata dall’architetto Franco Purini nell’ambito del progetto Business Park Europarco per Roma, che dovrebbe essere pronto nel 2012.
EUROSKY L’impianto di Eurosky prevede tre bocchettoni per la raccolta differenziata (carta, plastica e generico) che si trovano a ognuno dei 28 piani della torre. Gli inquilini getteranno lì i loro sacchi, che scenderanno fino a sottoterra dove c’è un apparecchio che li compatterà organizzandoli per il trasporto. Senza cattivi odori nel palazzo.
BORSA L’economista Francesco Forte propone, intanto, una soluzione «di mercato» per risolvere il problema immondizia. L’idea è creare una Borsa dei rifiuti, secondo il principio di «internalizzare le diseconomie esterne tramite contratti, minimizzando i costi delle transazioni». La borsa dei rifiuti sarebbe una Borsa merci, con la differenza che la domanda fornirebbe all’offerta merci da eliminare. Sul lato della domanda ci sarebbero comuni e consorzi di comuni, sul lato dell’offerta le imprese che smaltiscono rifiuti con inceneritori, termovalorizzatori o discariche. I comuni pagherebbero le aziende per ogni quintale di immondizia da smaltire, tenendo conto anche della tipologia, le aziende pagherebbero un canone annuo per insediarsi sul territorio. Un comune non soddisfatto del servizio che riceve potrebbe rivolgersi ad altre aziende nelle zone vicine.
CONTROCORRENTE Forte accoglie anche l’ipotesi controccorrente di alcuni esperti, secondo i quali raccolta differenziata può essere abolita, in quanto siti specializzati possono differenziare la raccolta promiscua mediante apparati tecnologici basati su nastri trasportatori con calamite e altri selezionatori, il più semplice dei quali è costituito dal metodo idraulico: le plastiche galleggiano, i vetri affondano ecc.
GUADAGNI Anche senza una Borsa qualcuno con i rifiuti ci guadagna già. Il comune di Monza, premiato da Legambiente tra i Comuni Ricicloni, incassa un milione e mezzo di euro all’ anno di profitti della raccolta differenziata. Il guadagno è abbastanza per «consentirci di non aumentare la tassa sui rifiuti da diciotto anni», spiega l’assessore all’Ambiente Giovanni Antonicelli.
PLASTICA La plastica stoccata dai monzesi è così pura che pare andare a ruba. Ne comprano soprattutto i cinesi, che hanno bisogno di migliaia di tonnellate di plastica ogni giorno.
COMPITI Il compito dei cittadini è quello di differenziare bene. I consorzi che raccolgono e avviano al riciclo pagano ogni anno centinaia di migliaia di euro alle amministrazioni locali per il costo del servizio, cioè per il ritiro dei rifiuti separati. Chiedono però che la percentuale di “impuro” non superi certi limiti, molto bassi per vetro e carta, un po’ più alti (attorno al 15 per cento) per plastica e alluminio. Se il comune non è virtuoso i contributi diminuiscono, con grave danno per le casse della città.
DIVIETI I sacchetti di plastica che si usano per contenere quanto differenziato in casa non devono essere gettati nei contenitori stradali dedicati alle frazioni diverse dalla plastica o dall’organico (se sono biodegradabili). Diversamente alterano la qualità delle raccolte differenziate.
CONFUSIONE Le lampadine, il cristallo e la ceramica non devono finire tra i rifiuti di vetro. I cartoni delle pizze non possono finire con la carta, e nemmeno i fazzoletti e i tovaglioli usati, e pure gli scontrini, che sono in carta termica e non vanno bene. Mentre tra la plastica non devono esserci piatti e posate di plastica, biro, buste della spesa, o giocattoli e soprammobili.
GIOCATTOLI Per Natale bidogna fare particolare attenzione alle confezioni dei giocattoli per i bambini dove abbondano plastica e cartoni di ogni genere: è opportuno separare adeguatamente la plastica dal cartone.
FINE «Nel dubbio meglio gettare nell’indifferenziato. La differenziata è infatti un mezzo, non un fine. Il vero fine è il riciclo» (Giuseppe Rossi, presidente del Corepla, il consorzio per il riciclo della plastica).
KAMIKATSU L’isola giapponese di Kamikatsu, dove sono arrivati a differenziare i rifiuti in 34 tipi diversi: i contenitori di bottiglie di plastica sono diversi da quelle di pet, i bicchieri di vetro sono distinti dalle bottiglie. Qualcuno ha fatto presente che la benzina consumata dagli abitanti dell’isola per portare ai centri di raccolta tutti questi sacchi diversi vanifica il risparmio di gas serra che sarebbe derivato dal semplice incenerimento dei rifiuti.
CIBO Fra Natale e l’Epifania finiranno nella spazzatura, solo in Italia, circa 500mila tonnellate di rifiuti alimentari, per un totale di 80 euro buttati a famiglia. La stima è della Cia, la Confederazione italiana agricoltori.