



Pubblicata da estense.com
di Valentino Tavolazzi
Le promesse sono un impegno e Tagliani da uomo d’onore le mantiene. Lo aveva detto in campagna elettorale e non intende certo deludere il principale sponsor politico della sua elezione. E’ noto che, prescindendo dalla persona Tagliani, senza l’avvallo di Hera (cioè l’appoggio di gran parte del Pd proveniente dai Ds, Chiarini, Montanari, ecc…), un ex democristiano non avrebbe mai fatto il sindaco a Ferrara. Il resto del sostegno ce l’ha messo Franceschini. Ma torniamo al punto. L’operazione che andrà in consiglio comunale il 26.10 è di fatto la vendita ad Hera, in cambio di sue azioni, delle quote di maggioranza di Agea Reti, proprietaria delle reti del gas, che oggi sono nelle mani del Comune (Hera detiene il 40%).
In altri termini cediamo tutte le reti del gas ad Hera, valutate pro quota 14,8 milioni di euro, in cambio di un numero equivalente di azioni Hera, quotate 1,75 euro l’una.
Si tratta di un vero e proprio regalo. Tagliani ci ha già abituati ad operazioni simili, quando cedette Agea ad Hera, con la dote teleriscaldamento, inceneritore e contratti di servizio favorevoli all’azienda e penalizzanti per la città, a valori e modalità che criticammo anche allora (2004).
Oggi Hera, dopo aver smantellato il laboratorio acqua di Pontelagoscuro, con il sindaco girato dall’altra parte e silente anche sulle conseguenze di chiusura delle SOT, porta a casa le reti del gas ad un prezzo da “svendita” , pagando con azioni appositamente stampate.
Il valore delle reti è enormemente più elevato di 14,8 milioni di euro (quota Comune). La stima è stata fatta dalla American Appraisal Italia, incaricata dal consiglio di amministrazione di Hera nel 6/09 e poi fatta propria dal perito nominato dal Tribunale di Bologna, e si basa sul valore residuo da ammortizzare, scritto a bilancio di Agea Reti, modestamente rivalutato.
L’operazione è penalizzata anche dal pagamento di 900 mila euro di tasse sulla plusvalenza, che non ci sarebbe stato se le azioni di Agea Reti fossero rimaste in capo al Comune invece che trasferite alla Holding Ferrara Servizi. Ciò costituisce un ulteriore perdita patrimoniale per la città. La stima inoltre non tiene conto dell’eccellente cash flow di Agea Reti (oltre 1,6 milioni/anno fino al 2014, 1,8 negli anni successivi), del fatto che questa nel 2014 avrà pagato tutti i mutui, e della notevole liquidità generata, che consentirebbe investimenti di manutenzione straordinaria e di ampliamento della rete.
In merito al rendimento futuro delle azioni Hera (la contropartita), nessuno può avere certezze. Oggi diversi analisti segnalano alcune criticità al riguardo: una minore domanda di gas dai settori industriale e termoelettrico, un calo delle vendite e degli allacciamenti nei servizi idrici, una diminuzione dei rifiuti speciali conferiti agli inceneritori (-130 mila tonnellate), un aumento dell’indebitamento netto superiore al previsto (totale debiti netti 1788 milioni), con conseguente maggiori oneri finanziari.
Il Comune, attuale proprietario delle reti, può favorire la concorrenza sia in fase di assegnazione del servizio di distribuzione del gas, che nella vendita dello stesso (ciò nonostante Hera è oggetto di un’inchiesta antitrust per abuso di posizione dominante). Domani, da proprietario di azioni Hera, oltre a non contare nulla negli organi della società (2,7%), dovrà tenere ogni mattina l’occhio rivolto all’andamento del titolo. Non pare essere questo il suo mestiere!
Valentino Tavolazzi, consigliere comunale Ppf