



Sui conti elaborati dall’assessore al bilancio del Comune di Ferrara, Luigi Marattin, ho più volte espresso motivate riserve, come nei casi del derivato Dexia, chiuso in fretta e furia per intervento della Corte dei Conti attivata da Ppf e in quello della mancata vendita delle azioni Hera, quando farlo (2009, inizio 2010) sarebbe stato conveniente ed opportuno. Ma che Marattin avesse difficoltà nella lettura della lingua italiana, non lo avremmo mai immaginato.
Riscontro oggi sui quotidiani locali la sua replica ( leggi ) alle fondate critiche dai noi rivolte a Tagliani e al Pd per la decisione di rilasciare una fidejussione al concessionario della piscina Beethoven, a copertura di un debito di 2 milioni di euro, da questi contratto per ottemperare agli obblighi contrattuali verso l’ente.
Ebbene Marattin dimostra di non conoscere la differenza tra i concetti economici di “costo” e “rischio”. Si difende infatti annunciando al mondo che il Comune non sostiene costi per la fidejussione rilasciata. Ma noi non abbiamo mai sollevato problemi di costo della fidejussione, bensì di rischio.
Nell’intervento di Ppf si legge infatti: “Con sorpresa di gran parte dei consiglieri di opposizione il garante sarà il Comune, che in tal modo assume gran parte del rischio imprenditoriale dell’investimento (dovrà restituire il prestito se il concessionario non pagherà)….. mette sul tavolo una fidejussione, a garanzia di 2 milioni di debito da restituire in 20 anni da parte del concessionario, scaricando sui cittadini un rischio pari al capitale più interessi, che avrebbe dovuto lasciare sulle spalle del privato.”
Se in passato abbiamo consigliato a Marattin il ripasso dei fondamentali dell’economia, oggi ci sentiamo di riproporglielo, unitamente ad un corso di lingua italiana.
Valentino Tavolazzi
Consigliere comunale Ppf
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