



di Angelo Storari
In questi anni si è operata una trasformazione, progressiva, della sintassi, del lessico, ma soprattutto delle coscienze. Complici anche i mass media forse, vi è stato un lento ma inesorabile processo di intorpidimento. Ci sono loro, quelli che stanno in tv, i politici, da una parte, noi, cittadini, dall’altra. I politici di professione ovviamente si sono ben guardati dall’interrompere o contrastare questo processo, spesso comportandosi da starlette televisive, non perdendo occasione di entrare in salotti di ogni colore politico. I talk show politici sono diventati un business, assieme alla tv del dolore ed ai reality. Il concetto di democrazia diretta, di politica vera, fatta dal basso, nelle strade, ogni giorno, è scemato.
La politica va delegata con una croce in cabina elettorale, morta lì. Espletato il rito non ce se ne deve occupare piu, direttamente. I partiti tradizionali tutti, ad ogni tornata elettorale, per cinque minuti piangono lacrime da coccodrillo lamentando la disaffezione al voto, di cui in realtà non gli importa nulla, se questa non li penalizza direttamente. Se domani andasse a votare il 10% degli aventi diritto, il vincitore sarebbe comunque felice. Per i politici sembra che spesso esistano solo i “casi” personali. Ma ormai i giovani sono diventati un caso. La nazione è un caso. Gli anziani, i cassintegrati, sono un caso.
Il Movimento 5 Stelle è nato per contrastare quest’involuzione politica e civile. Per cortocircuitare questo processo di globalizzazione del nulla. Ci siamo spinti a dire “non votateci” se questo è il vostro intento.
Se ancora pensate che facendo i “guardoni” della politica si possa cambiare lo stato delle cose come si desidera che cambino, avete sbagliato voto.
Dobbiamo riappropriarci del concetto di politica. Fatta da cittadini normali, per un periodo di tempo magari mettendosi al servizio per una candidatura, al massimo due. Per poi tornare a fare politica, in strada, al bar, occupandosi di ciò che succede nella nostra città o facendo la spesa. Politica, polis, civitas, cittadinanza attiva, questa è la soluzione.
Per questo pensiamo che sia importante votare ai referendum. E’ un voto che va oltre il significato intrinseco delle materie, oltre l’importanza delle materie stesse. E’ un momento di risveglio, di democrazia diretta. Quella democrazia che è uno dei punti fondanti del programma del Movimento. Questo referendum è carico di significati simbolici. Pur riconoscendo storture, difetti, carenze nella gestione, ci sta bene che l’acqua sia considerata alla stregua di una merce? I residui, la scoria, i rifiuti nucleari sopravvivono a noi per migliaia di generazioni. E’ questo il mondo che vogliamo lasciare ai nostri figli? La legge è davvero, almeno nei principi, uguale per tutti? Esiste la libertà senza l’uguaglianza?
Fatevi queste domande e datevi le risposte.
Angelo Storari, lista civica Progetto per Ferrara Movimento 5 Stelle Emilia Romagna