



La valutazione della qualità dell’aria dopo la triplicazione dell’inceneritore di Cassana è un atto dovuto, previsto dall’autorizzazione della Provincia (AIA) rilasciata ad Hera nel 2007 e rivista nel 2008. A due anni dal suo rilascio gli organi competenti, deputati al controllo delle emissioni ed immissioni dell’impianto, non sono in grado di informare i cittadini circa le ricadute su ambiente e salute, dalla combustione di 130 mila tonnellate anno di rifiuti urbani e speciali.
La settimana scorsa oltretutto, anche a seguito della conduzione non proprio imparziale della seduta, da parte del co-presidente Sasso dell’Idv, il dottor De Togni epidemiologo dell’Asl era stato bruscamente e ripetutamente interrotto da consiglieri del Pd. Senza evocare nessi con lo spiacevole episodio, sta di fatto che oggi Arpa ed Asl, enti preposti al controllo dell’impianto e della salute pubblica, non parteciperanno alla seduta.
E’ assurdo che nei giorni scorsi non si sia tentato, da parte di chi ha il compito di organizzare la commissione, di scegliere una data in cui tutti gli attori potessero partecipare. Una commissione dunque, quella di oggi, che costerà attorno ai 1000 euro, che sarà del tutto inutile e da rifare. In compenso parteciperà Hera, il “controllato”, senza i “controllori” abbiano finito il loro lavoro.
Ppf ha chiesto inutilmente il rinvio della seduta nella conferenza dei capigruppo.
Valentino Tavolazzi, consigliere comunale Ppf/M5*