



di Valentino Tavolazzi
Tra dieci mesi l’inaugurazione. Sarà il più bello d’Europa, quello più premiato dalla Unione europea, l’unico con la stazione metropolitana di superficie nella hall. Raggiungibile in bus, in treno, in auto e in bicicletta.
E’ il nuovo ospedale di Mestre, costruito in quattro anni.
Stazione metropolitana di superficie, parcheggi lato Auchan e sottopasso ciclopedonale, sono solo alcuni dettagli di un gioiello della sanità pubblica.
Arrivando in cantiere colpisce l’enorme “vela” di vetro, simbolo del nuovo Umberto I. Bellissima, un sogno: un ospedale pronto a fare concorrenza ai poli sanitari più importanti del Veneto: Treviso, Padova, Vicenza e Verona.
In settembre la ministra Livia Turco, in visita all’ospedale, scortata dal presidente della regione Veneto Giancarlo Galan, ha dichiarato: “è un’impresa straordinaria. Si stanno anticipando i tempi di costruzione di qualche mese sulla tabella di marcia. Lo Stato, cioè le tasche dei cittadini che pagano le tasse, mette solo il 30 per cento (70 milioni di euro) del costo dell’opera (237 milioni di euro). Il resto è arrivato dalle banche e dalla ditta costruttrice”.
Ricordate Cona?
Doveva accogliere il primo malato entro il 2003, parola di Sateriale data nel 2000! Dopo sei anni il cantiere è al punto in cui lo lasciò la Coopcostruttori.
Scelte sbagliate, incapacità tecniche, errori di gestione, appalti illegittimi, promesse mancate da Inail e Regione Emilia Romagna, hanno fatto di Cona il più grande scandalo della sanità nazionale. Sono passati quasi vent’anni da quando il Papa posò la prima pietra nella valle ” Della Morte”, e da allora i ferraresi ne attendono l’apertura. Una missione impossibile!
Da qualche settimana è avvenuta la consegna del cantiere al raggruppamento di imprese capitanato dal Consorzio Cooperative di Bologna, Lega delle Cooperative, cui aderiva anche la Coopcostruttori, autore dell’unica offerta esaminata dalla commissione di gara. Dovrà essere approvato il progetto esecutivo, che quantificherà anche l’aumento di spesa (non finanziato) derivante dall’adeguamento sismico delle strutture.
I finanziamenti Inail sono ancora indefiniti e l’Università non ha messo a disposizione i fondi necessari per realizzare gli spazi destinati alla didattica.
Viabilità e metropolitana di superficie sono in alto mare. L’importo finale dei lavori è un mistero, così come la data di ingresso del primo malato.
Dopo sette anni di governo Sateriale siamo in queste condizioni! E del S.Anna che ne sarà? La commissione Lugli non ha affatto fugato il rischio di una enorme speculazione immobiliare nel cuore della città, la stessa commissione che, pagata dai cittadini, dovrebbe sorvegliare l’avanzamento di Cona.
Dunque un nuovo ospedale mai ultimato a 15 Km dal Castello, mentre Turbogas e Mega Inceneritore sorgono indisturbati a pochi metri dalle finestre dei ferraresi.
Dispiace doverlo ammettere, ma in questo caso Veneto batte Emilia 3 a 0.
E non centrano destra e sinistra, ma solo volontà politica e capacità operativa.
Valentino Tavolazzi
Progetto per Ferrara