



Pubblichiamo il verbale della seduta del consiglio comunale del 20/07/2009.
Contenuti:
- Esame e discussione delle linee programmatiche del mandato – ai sensi dell’art. 12 dello statuto – presentate dal sindaco nella seduta del 09/07/2009;
- Commissioni Consiliari Permanenti: determinazione numero delle Commissioni, competenza per materia e composizione numerica – p.g. n° 62266/2009;
- Commissioni Consiliari Permanenti: elezione dei presidenti e dei vice presidenti – p.g. n° 62270/2009;
- Costituzione della Commissione Consiliare di Controllo per la Gestione dei Servizi Pubblici locali ai sensi dell’art. 60 – comma 4 – dello statuto comunale. nomina del/della presidente e del/della vice presidente – p.g. n° 62267/2009;
- Nomina della Commissione di cui all’art. 13 della legge 10/4/1051, n° 287 per la formazione degli elenchi dei giudici popolari – p.g. n° 62271/2009.
A seguire l’intervento del Consigliere Valentino Tavolazzi.
Grazie Presidente, signor Sindaco, Consiglieri, Giunta.
Vorrei iniziare, questo intervento partendo dalle prime frasi della relazione del Sindaco Tiziano Tagliani, relativamente – diciamo- al ruolo di questo Consiglio, rispetto a come lui dice, “del lavoro dei Consiglieri, alla marcata distanza politica che certamente, c’è tra maggioranza ed opposizione, che si è evidenziata nel corso della campagna elettorale, in base ai rispettivi programmi proposti ai cittadini. All’impegno, si legge, per la difesa del bene comune, del disinteresse personale, della partecipazione consapevole dei cittadini, e si invoca –diciamo-, un’azione forte, gesti forti si dice testualmente, di coraggio,di novità, di rottura con delle prassi eticamente censurabili, perché non vogliamo essere governatori di un popolo di sudditi, coaptati da gerarchie di partito.
Il Consiglio è un luogo di democrazia,e un luogo dove sia importante ascoltare da parte della maggioranza, e da parte del Sindaco e della Giunta”.
Sono principi, lo dico subito, questi e molti altri, che si leggono nella relazione del Sindaco, che noi condividiamo. Sono principi importanti, sui quali misureremo l’attività del Sindaco, ciò che rileviamo essere carente, nella relazione del Sindaco, è la parte prepositiva concreta, ma, non disperiamo che i progetti, le azioni possano essere presentate all’attenzione del Consiglio Comunale nei prossimi mesi.
Ecco, su questo ruolo dell’opposizione, vorrei dire con chiarezza, che per quanto riguarda noi, Progetto per Ferrara, intendiamo portate avanti un’opposizione seria, severa, costruttiva nel merito, propositiva. Al tempo stesso, vogliamo anche dire che non siamo disponibili a mediazioni di basso profilo, quelli che a volte vengono definite dalla stampa “inciuci”, non siamo disponibili a spartizioni di poltrone, né a vantaggi che derivino da posizione di, a volte teorica, possibile, ma non siamo inclini noi a questa, a questa funzione dicevo, posizione di stampella della maggioranza. L’unico obiettivo, riteniamo debba avere un’opposizione seria, è quella di difendere sempre i diritti dei cittadini, e chiedere una buona amministrazione, alla maggioranza, alla Giunta, e al Sindaco.
Ecco, entro nel merito, cercando di dare alcune proposte e contributi di merito concreti. Sulla macchina comunale. Ecco, ci sono proposte importanti, c’è l’intenzione di riorganizzarla, c’è l’idea della semplificazione amministrativa, quindi una Commissione che entro la fine dell’anno ci mette in condizione di valutare dei provvedimenti organizzativi, c’è l’intenzione di valutare il lavoro dei dirigenti, e c’è anche l’idea di superare un handicap informatico, che impedisce all’Amministrazione sia di funzionare efficientemente, al proprio interno, sia di dialogare con la città.
Su questo ultimo punto, alcune cose le possiamo fare subito, se vogliamo, dando immediatamente un segno di trasparenza e di trasformazione del Comune in una vera casa di vetro.
Per esempio, possiamo ammettere in aula consiliare, cambiando il Regolamento, le riprese video e audio da parte del pubblico perché vengano diffuse rapidamente a tutte le associazioni, ai comitati, alle organizzazioni della società civile che possono in tempo reale essere consapevoli di che cosa facciamo qui dentro, di cosa discutiamo, e cosa decidiamo. Possiamo mettere in rete le delibere di Giunta, e di Consiglio come fanno tanti altri Comuni, e come fa la Provincia per esempio, possiamo mettere in rete i procedimenti nei, nel momento in cui si applicano, procedimenti amministrativi per dar modo alla città, ai cittadini di seguire in rete, l’avanzamento delle più importanti decisioni sia della Giunta che del Consiglio. Fare in modo che le istruttorie e le scelte che andiamo a prendere, siano tracciabili, tracciate, rintracciabili e quindi, verificabili da parte dei cittadini mentre, si sviluppano nel tempo.
L’ultima proposta in questo campo, è stabilire, istituire una Commissione, per la riorganizzazione del Comune, per l’individuazione dei criteri, per valutare la qualità dei servizi erogati, da parte dei cittadini, e per valutare la soddisfazione dei cittadini stessi nel ricevere quei servizi.
Sul controllo delle società. Siamo d’accordo, sulla riduzione dei consigli di amministrazione, deve prevalere naturalmente il principio di competenza, ora se non ho capito male, i tre responsabili -diciamo- rappresentanti della Holding, saranno anche coloro che guideranno le aziende a partecipazione comunale. I business, sono diversi, le materie sono molto diversificate, quindi, o c’era un problema prima, servivano tante persone, ma, forse, era un problema politico, e di collocazione di alcuni politici, oppure, oppure non servivano prima e quindi è bene, se ci sono le competenze, è bene che vengano ridotte nel numero, il più rapidamente possibile, facendo in modo che la struttura direzionale delle nostre aziende, delle aziende comunali sia la meno costosa possibile.
Su HERA. HERA intende -dice il Sindaco- abolire le Sot. Intende, il Sindaco difende le ragione dell’Amministrazione, per una maggiore efficienza, per tariffe più basse nei servizi, per una maggiore qualità, dei medesimi per i cittadini. Ecco, ci sono vincoli, dice il Sindaco, di patti di sindacato per cui, non si possono vendere le quote di HERA, noi diciamo che bisogna guardare un po’ di numeri. Ecco, se un rilievo lo posso fare, -diciamo- la relazione del Sindaco è che non c’è un numero, ecco, dovremo abituarci, probabilmente, anche in ambito programmatico come questo, cercare di ancorare i principi, le idee, gli obiettivi, a qualche numero significativo che renda sostenibile la tesi che si propone, e poi il cammino successivo, di controllo.
I numeri, pochi, che vorrei dare sono questi: il Comune di Ferrara, ha all’interno di HERA, come tutti sappiamo, un 2,7% di partecipazione, i Comuni di Bologna hanno il 20,3% , intendo i comuni della provincia, i Comuni di Modena hanno il 15%, la Romagna ha il 21%, i privati il 41%. Noi, col nostro 2,7 non siamo in grado di incidere sulle scelte strategiche di HERA. Abbiamo un Consigliere su 18, Bologna ne ha 6, la Romagna ne ha 4, Modena ne ha 3, i privati ne hanno 4. Se, leggiamo, invito i Consiglieri a farlo, il piano di sviluppo di HERA, tra il 2008 e il 2011 si prevedono incrementi di profitti molto elevati.
L’ambiente deve contribuire con 77 milioni di Euro in più, parlo di ebidia, cioè di margine lordo prima delle tasse e prima degli ammortamento, sono cifre da capogiro, e questo incremento, di HERA ambiente, profitti è basato sull’aumento delle tariffe. Dichiarato da HERA, sui suoi libri, non so se l’ha già concordato con il Comune di Ferrara. Aumenti, di tariffe del 2-3% e aumento del volume dei rifiuti trattati del 2%. Sull’acqua, HERA prevede un incremento di 33 milioni di profitti in più, nei pochi anni tra il 2008 e il 20011 basato, su un incremento della tariffa del 4-5% che dice di aver già concordato con i Commi fino al 2012. Poi, HERA riduce i profitti sul gas, di 5 milioni, li aumenta di 20 milioni sull’energia e 17 milioni su altre attività.
Allora, bisogna prendere atto, secondo noi, che non vi è spazio per il controllo di una macchina come questa, quotata in borsa, una multi utility di grandissime dimensioni, che deve rendere conto ai propri soci, di risultati di bilancio che sono abbastanza estranei all’esigenza di dare un servizio ai cittadini a basso costo e a qualità elevata. Quindi, le domande che noi facciamo al Sindaco, sono le seguenti:
…. come ha suggerito, rinegoziare i contratti di servizio nell’interesse del Comune e dei cittadini, non solo l’illuminazione ma anche, come veniva suggerito precedentemente, il servizio idrico, delle fognature e della fornitura dell’acqua potabile. Appena possibile, quindi compatibilmente con i contratti indire delle gare, per gli affidamenti dei servizi, e attivarsi immediatamente, il più presto possibile, per vendere le azioni di HERA, che alla luce delle considerazioni contenute nella relazione ma anche nelle informazioni di cui tutti noi disponiamo, appare essere di gran lunga, l’azione più efficace, più incisiva per sistemare il bilancio della nostra città, che è un bilancio non certo alla bancarotta, ma in condizioni estremamente disperate, per l’ammontare dei debiti in rapporto all’entità delle entrate correnti.
Toccherò questo tema più avanti. Oggi, poi, il fatto che HERA acquisisca un po’ di reti in giro per la Regione, da anche modo di elevare la quota pubblica e quindi facilita la possibilità di cedere delle quote, senza alterare l’equilibrio pubblico-privato stabilito dal patto di sindacato. Il valore del titolo, è più o meno quello che era quando si fece l’incorporazione e la fusione quindi, non è che possiamo anche sperare di speculare sul titolo e quindi guadagnarci. Non ci sono delle perdite patrimoniali a questo dato di oggi, di 1,7 Euro del valore della, del titolo di HERA.
Ecco, sul controllo c’è la proposta del Sindaco che condividiamo, di realizzare nell’Amministrazione una struttura di servizio, specificamente orientata al controllo dei servizi. Questo, vale comunque che sia HERA, che siano terzi, che danno i servizi, è necessario farlo, con le competenze necessarie per organizzare le gare, per definire i capitolati, per controllare le prestazioni, e l’avanzamento della gestione dei servizi.
Acqua pubblica. Non smantelliamo il laboratorio analisi, l’abbiamo già detto. Lasciamolo a Pontelagoscuro perché potrebbe anche servire in un momento in cui HERA non ci sia, e facciamo in modo che non vengano cedute -tornerò subito- le reti né del gas, né dell’acqua. In particolare, sul contratto dell’illuminazione pubblica, che è un punto critico segnalato dal Sindaco, condividiamo la necessità d intervenire subito, noi spendevamo 2 milioni e mezzo nel 2004, ne spediamo 5 milioni per gestire l’illuminazione nel 2009.
Un incremento enorme, paghiamo a punto luce, HERA non fa investimenti, non fa manutenzione straordinaria, dobbiamo farli noi, come Comune, in buona sostanza, si limita a cambiare le lampadine, che sono circa 5-6000 all’anno, con dei costi di gestione per il Comune -ripeto- di 5 milioni, che non si fa fatica a preventivarli con un minimo di competenza in poco più della metà, in termini di costi reali di gestione, quindi, manodopera, materiale, ammortamenti e quanto serve per realizzare questo servizio. Quindi, noi stiamo regalando ad HERA, molti soldi.
Vendita delle reti del gas. Dunque, qui si dice che, prima si dice che HERA agisce -diciamo- come operatore monopolista, a Ferrara, e questo, è vero. Condividiamo il giudizio del Sindaco su questo però, poi si dice subito dopo, che siccome a vendere gli immobili non conviene, siccome non ci sono altre strade, vendiamo le reti del gas. Ecco, premesso che l’azione, di acquisizione delle reti del gas da parte di HERA è un’azione che è promossa da HERA in tutti i Comuni dell’Emilia Romagna, e quindi, non è che ce l’inventiamo noi, stanno spingendo come i matti, per convincere i sindaci, e i consigli comunali a vendere le reti. C’è molto dibattito su questo, a Forlì, a Ravenna, vi invito ad andarlo a vedere, e non tutti per fortuna, sono d’accordo su questa operazione, che va nella direzione di avvantaggiare HERA e di sfavorire le comunità, i cittadini e la città.
Per quale ragione, non si deve fare? Prima di tutto, la scelta non è adeguata per ridurre il reddito, il debito, scusate, perché si cambiano azioni con azioni, poi bisogna venderle e torniamo al problema di vendere le azioni che si fa prima, e ci teniamo le reti.
Al contrario, il Comune, sottrae un bene che serve per regolare anche il mercato liberalizzato del gas, si interrompe un’entrata positiva per il Comune di 1,6 milioni l’anno, che non è rimpiazzabile, e poi, il valore che è stato dato delle reti, certamente non è quello reale, ma è il patrimonio netto della società, bisogna guardare quanto abbiamo speso noi realizzare quelle reti non quanto rimane da ammortizzare delle medesime ad oggi.
Sul Bilancio. L’azione che noi proponiamo è quella di agire sulla vendita di altri cespiti, in particolare gli immobili, spacchettare il piano di valorizzazione urbana per liberare degli immobili che oggi sono inutilizzati o a basso rendimento, verificare- ripeto-, palazzo Costabili, è un bene di grande valore, dato in concessione gratuita all’università, per un secolo, poi vi sono altre aree come ex AGEA in Foro Boario, la scuola di Via Padova, ecc., ecc., bisogna andarci dentro.
Sul derivato. Che è fonte di perdita futura nei prossimi due anni, per almeno 2 milioni, io dico 2 milioni e mezzo di Euro, anche lì, occorre prendere una decisione rapida di interruzione perché, se aveva un senso quando i tassi crescevano, non ce l’ha più quando i tassi calano, e sono calati ben oltre il limite al di sotto del quale noi paghiamo quel 4 e rotti per cento ,4,24%. Siamo a livello dell’1% con il ……. semestrale, quindi è facile prevedere che sia il secondo semestre 2009 che tutto il 2010 avremo delle consistenti perdite da questo derivato.
Sulle politiche economiche. Noi, credo dobbiamo enfatizzare l’intervento soprattutto sul petrolchimico come prima azione, noi abbiamo un grande stabilimento che sta perdendo colpi, a vista d’occhio, nessuno ne parla più, abbiamo ESTELUX che non è partita, abbiamo Basell che è coinvolta in una amministrazione controllata Chapter Eleven negli Stati Uniti, abbiamo Polimeri Europa che intende abbandonare, lasciare la chimica, non c’è nessun dialogo circa, la possibilità di uscita da questa situazione di crisi drammatica, che a nostro parere deve essere promosso dall’Ente Locale, e mettere in condizione quindi tutti, di potere dare un contributo, su nuove forme di produzione che possono essere installate all’interno del Petrolchimico e sono:
– il riciclo dei rifiuti;
– il risparmio dell’energia;
– le bonifiche;
– nuove tecnologie ambientali; la cosiddetta green economy, che può trovare lì, una collocazione importante, se incentivata dall’Ente Locale e dall’università.
Tralascio welfare, ricordo il Salice, che non può per noi, essere aperto finché non viene eliminato qualsiasi rischio di sicurezza per i bambini, noi abbiamo un sottosuolo gravemente inquinato, le prove ci sono, abbiamo già i dati, sappiamo che nel 2008 nel pozzo pz1, nel cortile del Salice è stato individuato il cvm con 86 microgrammi per litro, quando il limite è 0,5, dunque, non ci si può aspettare un’apertura a breve, se non parte un piano di caratterizzazione, una bonifica, se non si prendono dei provvedimenti, e per cui, bisognerà provvedere con altre forme di convenzione con privati per creare altri nuovi posti di asilo nido, per i bambini che sono in graduatoria, molte centinaia, e questa non è certamente una situazione sostenibile.
Su Cona. Diventi davvero il miglior policlinico dell’Emilia Romagna, questo è l’augurio che noi ci facciamo, non solo perchè esiste, ma perché, potrebbe davvero dare un contributo grande alla città. Attenzione però! Perché occorre vigilare, il progetto è vecchio, se noi vogliamo veramente realizzare un luogo di assistenza, dove il paziente sia al centro, dobbiamo anche intervenire sulle ultime scelte che si stanno facendo in materia di layout, di disponibilità, disposizione dei servizi e altre cose che vanno chiarite all’interno della Commissione Cona e Sant’Anna, per il quale Sant’Anna, invece chiediamo che venga mantenuta l’emergenza, il pronto soccorso e altri servizi sanitari per i cittadini, come le attività day hospital e ambulatoriali.
Ringrazio dell’attenzione e voglio dire solamente questo. Ferrara, è piena di problemi, noi tutti la amiamo, il Sindaco ha messo in evidenza il fatto che possiamo ritenerci fortunati di vivere qui, ne siamo tutti consapevoli. Il nostro massimo impegno, come Consiglio Comunale, prescindendo dalle forze che lo compongono, dovrebbe essere quello di migliorarla e di risolvere la lista dei problemi che è numerosissima e non solo quella indicata dal Sindaco, e che io ho toccato.
La città, ha bisogno quindi, di un Sindaco sempre meno asservito alle logiche di partito e in grado di esprimere progettualità di cui la nostra città, ha un bisogno disperato. Con una visione, il Sindaco, strutturata, lungimirante, per il futuro della città. Ci sono stati dieci anni di amministrazione che non sono stati di questo tipo, come Progetto per Ferrara ci auguriamo, signor Sindaco, che lei, sia in grado davvero,di invertire radicalmente la direzione di marcia.