15 Lug, 2013
Voto unanime per la risoluzione PpF contro le biogas
Inserito da: PpF In: Ambiente e salute|Consiglio comunale




A sorpresa Tagliani ha portato il Pd a votare la risoluzione di Tavolazzi contro le centrali a biogas. E’ accaduto dopo che il sindaco aveva chiesto al consigliere Ppf di togliere il riferimento ai combustibili fossili, che gli avrebbe fatto anticipare una posizione “contraria” alla centrale Hera di Malborghetto, mentre c’è una consultazione in atto. La posizione assunta da Tagliani e l’accettazione della modifica da parte di Ppf, ha convinto a fare retromarcia anche chi, come Fortini di Liberi e Forti, si era già espresso contro la risoluzione, definendola non pertinente. Prima del voto si è però scatenata una polemica tra Merli e Colaiacovo, che in base al regolamento si rifiutava di mettere ai voti la risoluzione, modificata durante le dichiarazioni di voto e non durante il dibattito. Il sindaco infatti aveva esplicitato la sua posizione in dichiarazione di voto. Nessun consigliere si è tuttavia opposto a derogare dal regolamento e la risoluzione è passata all’unanimità. Essa impegna il sindaco e la giunta ad adoperarsi nelle sedi politiche ed istituzionali per impedire che nuove centrali a biogas vengano realizzate nel territorio ferrarese.
Il PAES già prevede, nel periodo 2013-2020, la realizzazione di tre centrali a biogas (Casaglia, Gaibanella, Baura), di un impianto (due turbine) per la combustione di biogas da trattamento acque, atto a produrre energia elettrica, presso il depuratore Hera di via Conchetta. Nello stesso sito (via Conchetta, Parco Urbano) Hera intende realizzare una centrale a combustione di gas metano, nell’ambito del progetto di raddoppio del teleriscaldamento. Altre due centrali a biogas sono state realizzate a Masi Torello e a Voghiera. Il territorio ferrarese è penalizzato da un alto tasso di inquinamento atmosferico originato dalle attività industriali, dal traffico e dal riscaldamento degli edifici. Tale situazione è aggravata dall’insufficiente ricambio di aria a causa delle specifiche condizioni meteorologiche (umidità, temperatura, pressione), comuni all’intera pianura padana. Il territorio ferrarese, inoltre, è tra i più colpiti, in ambito regionale e nazionale, da elevate incidenze di decessi da tumore alle vie respiratorie. E’ recentissima infine la dimostrazione scientifica della correlazione tra insorgenza del cancro al polmone (anche in soggetti non fumatori) e la presenza di polveri sottili nell’aria (maxi ricerca condotta su 300mila persone di 9 paesi europei, seguite per tredici anni, risultati pubblicati su Lancet). Le polveri sottili sono pertanto tra i prodotti della combustione più pericolosi per la salute.
Il proliferare di centrali biogas nel territorio ferrarese, con i conseguenti conflitti tra i sindaci e le popolazioni coinvolte, a causa delle emissioni in atmosfera, dei miasmi insopportabili e del traffico pesante indotto, impone al consiglio comunale di vigilare sulla loro diffusione e di chiedere agli enti competenti regole più stringenti nell’autorizzazione di nuovi impianti. I casi di Bondeno e Vigarano, Comuni di colore diverso, dimostrano che gli interessi economici degli industriali prevalgono spesso su quelli delle popolazioni, mal tutelate dalle rispettive amministrazioni che hanno autorizzato impianti forieri di enormi disagi per i residenti in quelle aree. Occorre tutelare le coltivazioni alimentari, spesso dismesse per far posto alla produzione di biomasse, destinate a rifornire gli impianti di fermentazione per la produzione di metano, carburante utilizzato nei motori delle centrali. Dunque non vanno spalancate le porte alle centrali a biogas, perché sottraggano terreno agricolo alla produzione più importante per l’uomo. Numerosi industriali ed agricoltori si sono convertiti al business dell’energia, gonfiato e sostenuto in modo innaturale dagli incentivi statali che tutti noi paghiamo. Infine il business delle centrali a biogas sta alterando il mercato degli affitti dei terreni agricoli, espellendo dal settore i coltivatori di prodotti alimentari, che non possono permettersi di pagare i canoni elevati concessi ai proprietari dagli industriali dell’energia.
Oggi approvando la risoluzione Ppf il consiglio ha deciso che a tutto ciò occorre mettere un argine.
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